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ASL Sassari
rteopsnodSta08h0hfmf1g7m583lgmg6465f54utm62il0u1281im7128i h · 𝐂𝐚𝐥𝐞𝐧𝐝𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐯𝐞𝐧𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨: 𝐧𝐨𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐢𝐧 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐚𝐥 𝐜𝐢𝐧𝐠𝐡𝐢𝐚𝐥𝐞“Dal primo novembre le nuove disposizioni in termini di gestione faunistico-venatoria del cinghiale verranno applicate dai Veterinari del Servizio di sanità animale della Asl di Sassari ai cacciatori impegnati nella caccia al cinghiale nelle terre del Nord ovest Sardegna. Un alleggerimento dei controlli, legati al riconoscimento di Regione libera dalla Psa rilasciato negli scorsi giorni dalla Commissione europea, che renderà l’attività venatoria meno legata ad adempimento del passato necessari per il controllo del virus”, dichiara il Dg della Asl n. 1 Flavio Sensi, intervenendo in merito alle novità legate al riconoscimento rilasciato alla Sardegna dalla Commissione Europea che negli scorsi giorni ha abrogato le ultime misure restrittive ancora in vigore nell’Isola a causa della Peste suina africana.Nei prossimi giorni la Asl di Sassari diramerà le indicazioni operative ai cacciatori e alle Associazioni venatorie.“L’eradicazione della Peste suina africana nella nostra Regione e’ un grande risultato ottenuto grazie anche al contributo fondamentale del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria della Asl di Sassari e in particolare del Servizio di Sanita’ animale della Asl n. 1. Un importante risultato che ora, uniti, dobbiamo cercare di difendere e mantenere”.Per leggere la nota integrale segui il linkhttps://www.asl1sassari.it/calendario-venatorio-novita.../Scarica allegato (PDF)
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Dopo il grande successo della prima edizione torna il concorso fotografico di Federcaccia. Aperto a tutti, iscritti alla Federazione e non iscritti, cacciatori e no, il concorso punta a scegliere le fotografie che andranno a realizzare il calendario Federcaccia 2025.
Per le foto vincitrici un premio Beretta
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Roma, 5 ottobre 2023 – Con l’approvazione definitiva questa mattina con il voto alla Camera dei Deputati del Decreto Asset anche gli emendamenti destinati a fare chiarezza sull’applicazione del Regolamento europeo che vieta l’uso del piombo nelle zone umide sono diventati legge e dopo la pubblicazione del dispositivo in Gazzetta Ufficiale saranno efficaci a tutti gli effetti.
“Un risultato che giunge al termine di un iter complicato, caratterizzato da una fortissima interlocuzione da parte di Federcaccia e del mondo venatorio con le Istituzioni e la politica” ha commentato il Presidente nazionale di Federazione Italiana della Caccia Massimo Buconi.
“Polemiche e una forte opposizione da parte dei soliti ambienti dove il sentimento antivenatorio è ben radicato non hanno impedito di raggiungere un risultato sicuramente migliorabile, ma che comunque ha riportato serenità e maggiori certezze fra le fila dei cacciatori. Ringrazio in particolare il ministero dell’Agricoltura per l’attenzione e l’ascolto che ci ha prestato, ma anche il mondo parlamentare che non solo dai banchi della maggioranza ha compreso la necessità di dare indicazioni chiare e certe non ‘ai cacciatori’, quasi fosse una sorta di regalo, ma ai cittadini, come è giusto e corretto che sia in ogni ordinamento democratico che si rispetti. Lavoreremo ancora – ha concluso il presidente – sin da subito perché quanto fatto venga perfezionato e anche gli ultimi possibili dubbi sciolti”.
Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia
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Federcaccia, attraverso l’Ufficio Studi e Ricerche, ha proseguito quest’anno la ricerca in collaborazione con l’Università di Milano sulla fenologia migratoria di tordi bottacci svernanti in Italia. Le aree di cattura e marcatura dei tordi sono state la Sardegna, come l’anno scorso, e le Marche; in entrambi i siti le operazioni si sono svolte nel mese di dicembre 2022.
Abbiamo ottenuto nel corso del mese di marzo i primi dati d’inizio migrazione, che è avvenuta in direzione Nord-Est, per tre soggetti. Il tordo chiamato Sirio, svernante nell’area del Parco del Conero (Ancona), è rimasto in area di svernamento fino al 9 marzo, successivamente il giorno 18 ha inviato un segnale dalla Croazia. La partenza è quindi avvenuta in questo intervallo di tempo 9-18 marzo.
Il tordo chiamato Irgoli, ha dato segnali in area di svernamento in Sardegna in provincia di Nuoro fino al 20 febbraio, poi i segnali si sono interrotti fino al 22 marzo, in cui il tordo ha inviato un segnale dall’Ungheria. Anche in questo caso si conferma che la migrazione non è avvenuta prima del 20 febbraio.
Il tordo Shedir, anch’esso marcato in Sardegna in provincia di Nuoro, non ha dato segnali per molto tempo, ma il 16 marzo ha inviato dati di presenza nell’area di svernamento, mentre il 30 marzo ha segnalato la sua presenza in Serbia.
Questi dati si vanno ad aggiungere a quelli ottenuti l’anno scorso, e a quelli ricavati dalla Regione Puglia, che col proprio Osservatorio Faunistico sta svolgendo da due anni la stessa ricerca.
Federcaccia continua nel monitoraggio della migrazione attraverso la metodologia più affidabile per conoscere con precisione gli spostamenti di questa specie nel corso dell’inverno e della primavera.
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A la Corte del Cacciatore si è svolta una prova cinofila amatoriale in ricordo di un Socio della Federcaccia di Sassari, venuto a mancare qualche settimana fa, Massimo Luiu.
Luiu è una famiglia di Federcacciatori da 3 generazioni, partendo appunto da Massimo a seguire con i figli Vincenzo e Costantino e per finire il giovane Federico figlio di Vincenzo.
Massimo Luiu era tanto appassionato alla caccia, tanto da esprimere il desiderio di tanto in tanto di poter tenere in mano il proprio fucile, quando ormai le sue condizioni fisiche non le consentivano di esercitare l’attività tanto amata.
La Famiglia in suo ricordo ha voluto organizzare una manifestazione per riaccogliere gli amici.
Manifestazione riuscita con tanti partecipanti che non sono voluti mancare alla chiamata di Federico.
Solo per la cronaca diciamo che ha vinto il Trofeo Luca Soddu con Flobert, ma questo è un dettaglio, perché ha vinto la sportività di tutti i concorrenti “veterani” e non.
La famiglia ha ringraziato tutti gli amici e gli sponsor che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione
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Addestramento cani:
In attesa della pubblicazione del decreto del calendario venatorio, pubblichiamo quanto deliberato nella seduta del 3 agosto. Dal 21 agosto è quindi concesso l’addestramento dei cani sui terreni liberi.
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FEDERCACCIA. UNA ASSOCIAZIONE CHE GUARDA AL DOMANI ‼️
📌E lo fa da sempre stando al fianco di tutti i cacciatori non con battaglie di retroguardia, ma impostando la sua azione a tutela e promozione della caccia su principi sostenibili e con fondate argomentazioni tecnico-scientifiche e legali. 💪
⚠️ Ma senza GIOVANI non c’è futuro! Promozione, formazione, informazione sono alla base della diffusione dell’attività venatoria fra i giovani messa in campo da Federcaccia in tanti modi diversi su l’intero territorio nazionale.
🆕 E da adesso anche con le TESSERE ASSICURATIVE "#PRIMALICENZA" PER I CACCIATORI CHE HANNO OTTENUTO IL PRIMO RILASCIO DELLA LICENZA DI PORTO DI FUCILE PER USO DI CACCIA. 📣
📢Una tessera completa, con tutte le coperture previste dalle altre tessere Federcaccia ma pensata espressamente allo scopo di incentivare e promuovere l'attività venatoria tra i giovani, per venire incontro alle esigenze economiche di chi ancora non lavora o ha entrate limitate e occasionali.
👍 Una tessera a condizioni SPECIALI – e a volte SPECIALISSIME – per chi sta per affrontare la sua prima stagione di caccia per dare un benvenuto concreto nella nostra grande famiglia: quella dei cacciatori
📌 Per saperne di più rivolgiti in una delle 6000 sezioni o punti tesseramento di Federazione Italiana della Caccia. Ti aspettiamo!
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Considerato che il regolare svolgimento delle operazioni di controllo faunistico è un’attività di carattere pubblico essenziale per la tutela delle colture agricole - soprattutto in questo particolare periodo dell’anno nel quale avvengono le semine primaverili di oleaginose, cereali e orticole di pieno campo, nonché la ripresa vegetativa dell'arboricoltura, dei vigneti e dei frutteti, che possono essere danneggiati da una eccessiva presenza di fauna problematica - ma anche per limitare il pericolo potenziale per la pubblica incolumità e per la sicurezza della circolazione stradale, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha firmato una ordinanza con la quale, fra le altre, si autorizza lo svolgimento di questa attività.
Così, sempre nel pieno rispetto di quanto previsto dai Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di tutte le norme di sicurezza relative al contenimento del contagio da COVID-19, sottolinea l’ordinanza, viene riconosciuto alle guardie venatorie volontarie incaricate dalla polizia provinciale di effettuare gli interventi di controllo di poter giustificare lo spostamento all’interno del comune o verso altri comuni sulla base di quanto riportato nella scheda di intervento di controllo inviata alla Polizia provinciale.
“Noi non facciamo l’errore, ma sarebbe meglio dire la scelta, di confondere controllo e caccia, quindi non diremo che la Toscana ha riconosciuto il valore dell’attività venatoria, anche se la Regione lo ha più volte fatto, ma riteniamo che questa scelta costituisca un precedente importante”. Così il presidente nazionale Massimo Buconi ha commentato la notizia.
“Sono felice che una delle regioni che più si connota per le produzioni agricole di pregio abbia risposto all’allarme che da più parti gli agricoltori e le loro associazioni di categoria, Coldiretti in primis avevano lanciato sui danni derivanti da una assenza di controllo sulle specie impattanti – ha proseguito – Ma il riconoscimento della caccia come utile strumento di gestione direi che, per così dire, si legge fra le righe dell’ordinanza toscana e questo mi fa ben sperare per il prossimo inizio della stagione venatoria. Anche perché il rispetto strette regole di sicurezza dettate dall’emergenza da COVID-19 dimostra che comunque le due cose non si escludono a vicenda”.
Intanto dall’Europa viene un altro importante segnale: il Governo federale tedesco conferma la necessità della caccia e che in linea di principio le limitazioni alla circolazione non si applicano ai cacciatori. La caccia deve essere effettuata con tutte le accortezze necessarie al fine di contenere il rischio di infezione il più basso possibile, ma anche secondo il ministero federale dell’Interno, nonostante la pandemia, la caccia è importante per proteggere dai danni causati dalla fauna selvatica e dalla peste suina africana. I Ministeri competenti dunque confermano che la caccia adottando le regole di sicurezza dettate dalle autorità può essere consentita a livello nazionale.
“Non credo riceverò una lettera simile – commenta Buconi –. Mi aspetto però che in maniera laica e senza strizzare l’occhio alle sirene dell’animalismo anticaccia, che già come sappiamo hanno cominciato a cantare, anche il nostro Governo dimostri la stessa pragmaticità e considerazione con i fatti. Vigileremo in questo senso”.
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In merito alla falsa pagina del Corriere Adriatico che ieri aveva creato un po' di agitazione, anche il quotidiano - che avevamo immediatamente contattato e che aveva ovviamente confermato la nostra ipotesi di essere di fronte all'ennesimo stupido scherzo - questa mattina ha correttamente smentito la veridicità della pagina fatta circolare su wa e fb di cui era stato incolpevole protagonista.
Rinnoviamo ancora una volta l'invito a non dare seguito e diffusione a qualsiasi notizia inerente alla caccia se non verificata e confermata. Così facendo si fa solo il gioco di chi anche in questo momento di difficoltà cerca di seminare dubbi e malcontento fra le fila dei cacciatori.
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Da Federcaccia Nazionale una sottoscrizione per finanziare la ricerca con l’obbiettivo di un vaccino contro la pandemia.
🔶 Continua l’impegno di al fianco dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani per battere il Covid-19. ☣️
‼️Dopo una prima donazione di 80mila euro all’Istituto lo scorso 14 marzo, Federcaccia Nazionale vuole proseguire nell’opera di sostenere chi è impegnato ad approfondire le conoscenze su questo nuovo virus per combatterlo e, si spera, debellarlo in tempi brevi
🔻 Molti cacciatori e cittadini si rivolgono ogni giorno a Federcaccia Nazionale per chiedere come contribuire a questo sforzo collettivo del Paese.
📍 Da oggi possono farlo anche con un semplice bonifico da casa a questi estremi:
➡️IBAN: IT 44 U 01005 03309 000000200567
➡️ Intestato a: Federazione Italiana della Caccia
➡️ Causale: NOME, COGNOME (oppure associazione o società) – EMERGENZA CORONAVIRUS
❤️ Insieme possiamo farcela. Rendiamo la solidarietà virale.
http://www.federcaccia.org/news_show.php?idn=7440
#fidc #federcaccia #solidarietàvirale #coronavirus #unitisivince
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È attivo il conto corrente, intestato all’Azienda per la tutela della Salute all’IBAN IT88B0101517203000070727420, che sarà utilizzato per raccogliere le donazioni spontanee a favore dei presidi sanitari dell’Isola impegnati nell’emergenza Covid-19.
“In questo momento difficile – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – la Sardegna e i Sardi, a tutti i livelli, dal mondo delle imprese ai privati cittadini, si dimostrano compatti e solidali. Per rispondere alle tante iniziative di raccolta fondi, che in questi giorni si stanno moltiplicando per supportare l’attività straordinaria della sanità durante l’emergenza coronavirus, e per garantire la massima trasparenza nella gestione delle risorse e indirizzare la beneficienza verso un canale ufficiale e sicuro, ho chiesto ad Ats di predisporre un conto corrente dedicato a questo scopo”.
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Ieri si è svolta una riunione del comitato regionale faunistico. All'ordine del giorno:
1) il parere del crf in merito alle pratiche di contenzioso venatorio (contravvenzioni ai trasgressori delle leggi in materia venatoria).
Su proposta dell'assessore, sostenuta dalle associazioni venatorie, si è chiesto di modificare la dicitura "gilet ad alta visibilità" con "indumenti ad alta visibilità", posto che in tanti, durante la battuta, utilizzano giubbotti o maglioni( o altro) completamente ad alta visibilità, mentre il decreto parla solo di gilet ad alta visibilità, esponendo i cacciatori, dinnanzi ad agenti particolarmente attenti al dettato letterale della norma, a potenziali ingiuste contravvenzioni. 2) Rinnovo autogestite e nuove Zone di ripopolamento e cattura e rinnovo. La Federcaccia ha votato insieme alla maggioranza in merito al rinnovo delle autogestite in piena regola, riconoscendo peraltro alle stesse l'importante attività svolta in occasione dei censimenti. Mentre ha inteso sottolineare in merito alle ZRC la totale assenza di azioni tese a renderle efficienti, ribadendo la necessità di procedere quanto prima, con le dovute risorse, e con la corretta pianificazione, a catturare e ripopolare la selvaggina nobile stanziale presente, immettendola nelle aree di libera caccia ex art.24 l.23/98. Dal dibattito è emersa la necessità di costituire quanto prima nelle province del Sud e di Sassari, i comitati provinciali faunistici ove poter far transitare prima le dette richieste(in questo caso si tratta di aree comprese nella sola provincia del Sud). È stata infine ribadita la necessità di prevedere piani di interventi di selecontrollo sui cinghiali e sulle cornacchie, nelle dette aree al fine primario di tutelare la fauna nobile stanziale. Il punto sulla proposta di istituire nuove ZRC è stato rimandato. 3) Si è discusso del piano di selecontrollo dei cormorani e del grave problema dell'eradicazione del cinghiale ibrido nell'isola de La Maddalena. Mentre per quanto attiene il noto problema sorto per il selecontrollo da parte dei coadiutori, si sta lavorando per trovare una soluzione condivisa (su input della Provincia di Sassari) tra Regione, Province e Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale. Attendiamo a breve importanti novità. 4) Tra le varie, abbiamo richiesto di avere prima possibile i dati degli abbattimenti derivanti dai fogli venatori(si coglie l'occasione per ricordare l'estrema importanza di segnare sul foglio tutti i capi abbattuti) e il dato relativo alle richieste e agli importi pagati dalla Regione dei risarcimenti danni da sinistri stradali causati dagli ungulati, in particolare dai cinghiali. La Federcaccia sottolinea la condivisione dell'operato del neo Assessore Gianni Lampis, che ha condotto con molto buon senso ed equilibrio il suo primo comitato regionale faunistico.
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Di seguito il link del nuovo video realizzato dall'Ufficio Avifauna Migratoria della Federazione Italiana della Caccia sulle ricerche intraprese con la telemetria satellitare:
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La Federcaccia Sardegna augura buon lavoro al nuovo Assessore Regionale all'Ambiente. Complimenti vivissimi al Dott. Gianni Lampis.
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Federcaccia Sardegna
Pubblicato da Davide Bacciu · Ieri alle 09:04 ·La Federcaccia Sardegna ringrazia la Stampa tutta per lo spazio che, Quotidiani, blog, siti internet, pagine Facebook ed altri, hanno inteso dare alla notizia del nuovo consiglio regionale Fidc e del segnale di rinnovamento che lo stesso ha inteso dare con l'incarico al Presidente Bacciu. Buon lavoro a tutti.
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Federcaccia Sardegna
Pubblicato da Adri Sassari · 2 aprile alle ore 18:13 ·Sabato 6 e domenica 7 aprile il mondo della caccia e del tiro sportivo si riunisce al Centro Il Tarì di Marcianise (Caserta), per la seconda attesa edizione di HUNTING SHOW SUD, il salone dedicato agli appassionati del Sud della penisola.
I grandi brand italiani del settore si sono dati appuntamento a Hunting Show Sud per portare le ultime novità, presentare le tecnologie più innovative e dare la possibilità agli amanti della caccia e agli sportivi del tiro delle regioni limi...
Continua a leggereSQLSTATE[42000] [1203] User federcaczu1 already has more than 'max_user_connections' active connections
CHIUSURA STAGIONE VENATORIA 2018-19 CALANO DEL 33% LE VITTIME E DEL 17% I FERITI RISPETTO ALLA STAGIONE PRECEDENTE
La Cabina di Regia Unitaria del mondo venatorio, ribadendo la centralità del tema sicurezza e l’importanza di un’informazione priva di strumentalizzazioni ideologiche, diffonde i dati sugli incidenti avvenuti durante l’ultima stagione di caccia: 12 decessi e 50 feriti.
Le Associazioni Venatorie Riconosciute (Federcaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Arcicaccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Italcaccia, Ente Produttori di Selvaggina) e il Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN), riuniti nella Cabina di Regia Unitaria, consapevoli della gravità del problema relativo alla sicurezza, ritengono che il miglior modo per affrontarlo, anche per evitare strumentalizzazioni ideologiche, sia agire nella totale trasparenza comunicando per primi i numeri sulle vittime dell’ultima stagione venatoria. Sono 12 i decessi accertati durante la stagione 2018-19 (dal 1° settembre 2018 al 30 gennaio 2019), con una diminuzione del 33% rispetto a quella precedente. Per maggiore chiarezza, gli incidenti mortali che hanno coinvolto i cacciatori sono stati 10 (83% del totale), mentre quelli che hanno coinvolto i non cacciatori sono stati 2 (17% del totale). Durante lo stesso arco temporale i feriti sono stati 50, con un calo del 17% rispetto al 2017-18. I ferimenti dell’ultima stagione hanno coinvolto per il 74% dei casi cacciatori (37 feriti) e per il rimanente 26% dei casi non cacciatori (13 feriti).
Nel commentare tali numeri la Cabina di Regia ribadisce come anche un solo decesso durante la caccia sia inaccettabile, e si impegna a continuare le capillari attività di sensibilizzazione sulla sicurezza, che negli ultimi anni hanno portato ad un costante calo degli incidenti, nonostante campagne informative ideologicamente avverse abbiano generato una distorta percezione del tema. A tal proposito risulta altrettanto innegabile che qualsiasi attività umana, anche quella apparentemente più sicura, comporti una percentuale di rischio che può essere abbassata, ma non eliminata del tutto.
I cacciatori italiani, inoltre, nel periodo in cui è consentita l’attività venatoria rigidamente regolata e sostenibile dal punto di vista scientifico, sono impegnati quotidianamente a tutela della biodiversità, gestendo territorio, ambiente e fauna, vigilando contro il bracconaggio, operando al servizio delle pubbliche amministrazioni a titolo gratuito in operazioni di controllo e ripristino ambientale.
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Giornata storica per l'associazione venatoria che rappresenta quasi 12 mila Cacciatori Sardi. Sabato 30 marzo ad Oristano dopo oltre 50 anni l'associazione ha deciso nominare un nuovo presidente regionale. Davide Bacciu quarantacinquenne Avvocato di Olbia e' stato nominato nuovo Presidente Regionale della più importante e rappresentativa associazione venatoria sarda. Espressione della Federazione di Sassari (che comprende anche la Gallura) l'Avv. Bacciu e' stato votato dai rappresentanti regionali di tutte le Federazioni Sarde ( Nuoro, Oristano e Cagliari). Le prime parole da presidente regionale dell'Avv. Bacciu sono state di ringraziamento all'Avv. Franco Sciarra per l'instancabile servizio svolto in favore del mondo venatorio in genere e dei cacciatori sardi in particolare. Un sentito ringraziamento e' stato espresso in particolare nei confronti del Presidente della federazione di Sassari Mario Azara e del presidente della sezione comunale di Olbia Giovanni Serra (che peraltro è stato eletto segretario regionale). Tra i primi impegni del nuovo Presidente ci sarà l'immediata richiesta di incontro con il nuovo assessore regionale all'ambiente. Occorrera' lavorare urgentemente al fine di scongiurare che anche la prossima stagione il calendario venatorio (nello specifico le giornate che si intenderà dedicare alla caccia della nobile stanziale, Lepri e Pernici), possa essere impugnato dalle associazioni ambientaliste a causa della carenza di dati statistici derivanti dai censimenti e conseguenti piani di prelievo, così come richiesto dall'Ispra. Oltre all'emergenza espressa (entro il mese di aprile occorre fare il primo censimento ) si lavorerà per intavolare una discussione aperta con tutte le forze politiche regionali attente alle istanze del mondo venatorio, affinché ci sia finalmente un percorso condiviso, nei prossimi anni di governo regionale, che sia teso a modificare la datata normativa regionale e a confrontarsi in materia, con lo stato Italiano, alla ricerca di maggiori spazi di autonomia legislativa, che ci consentano di fare scelte maggiormente aderenti all'ambiente e al territorio Sardo. Il Presidente ha espresso la volontà di coinvolgere maggiormente la base dell'associazione, promuovendo degli incontri che a breve verranno calendarizzati in tutte le federazioni Sarde, affinché ci sia un confronto di idee che miri a riportare i temi cari al mondo venatorio, nella discussione politica regionale.
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Un altro fine settimana in compagnia degli amici cinofili. Con la giornata di oggi si concludono le prove di eliminazione provinciale della Coppa Italia per segugi su cinghiale cat. Singoli. Le prove per questa categoria si sono svolte nella Zona d’addestramento cani di Nulvi accolti con ospitalità dai proprietari della stessa Zac e dal gestore Angelo. Un doveroso ringraziamento a tutti quelli che hanno contributo alla realizzazione della manifestazione, Zac, Alessandro Satta che ha giudicato la prova, al Delegato Giovanni Senes, a Massimo Mura ma sopratutto a tutti i concorrenti che hanno preso parte alla prova in gran numero. Nonostante non fosse una prova facile sia per le caratteristiche del terreno che dei selvatici si sono qualificati alla prova successiva ben 9 concorrenti e non 8 come erroneamente comunicato nella premiazione. Per un errore materiale non è stato menzionato Gianni Piredda anche lui qualificato alla prova regionale che si terrà a Teti nel mese di aprile. Ci scusiamo con l’amico Gianni. Questi i risultati: 1° Ecc. 170 Segugio Maremmano Trina di Pietro Marras 2° Ecc. 162 Segugio Italiano Zara di Marco Finetti 3° Ecc. 162 Segugio Maremmano Maremma di Claudio Pirastru 4° Ecc. 160 Segugio Maremmano Charly di Tino Fiori 5° MB 158 Segugio Maremmano Igor di Nando Licheri 6° MB 158 Segugio Maremmano Sally di Daniel Manca 7° MB 155 Segugio Maremmano Mia di Francesco Pittui 8° MB 154 Segugio Maremmano Terribile di Stefano Murru 9° MB 151 Segugio Battistina di Gianni Piredda
In bocca al lupo a tutti per il proseguo del Campionato.
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Per fare leva sulla consueta emotività – e quasi totale mancanza di conoscenza della materia – di cittadini e larga parte della classe politica, li avevano al solito ribattezzati “emendamenti sparatutto”. In realtà si trattava soprattutto di chiarimenti e semplificazioni, appunto, destinati a risolvere motivi di contenzioso in ambito di regolamentazione venatoria.
Così adesso Enpa, Lac, Lav, Lipu e WWF – tutte a buon titolo non più associazioni ambientaliste ma dichiaratamente animaliste – possono esultare per il ritiro degli emendamenti che erano stati presentati al Senato dalla Lega in sede di conversione del decreto-legge “Semplificazioni”.
Cosa ci sia da essere soddisfatti per non aver consentito di chiarire a livello nazionale la ormai annosa questione dell’annotazione sul tesserino dei capi abbattuti o dell’impiego di personale formato sotto il controllo delle pubbliche amministrazioni per le operazioni di contenimento della fauna invasiva – leggi soprattutto cinghiali che continuano a provocare danni all’agricoltura, incidenti e morti – vorremmo essere in grado di capirlo anche noi e ci piacerebbe lo spiegassero ai cittadini, invece di nascondersi dietro trionfalistici comunicati da salvatori della Patria.
Ma ovviamente se ne guardano bene, non avendo argomenti che non siano le solite ragioni emotive e il consueto spauracchio di infrazioni europee mai realizzatisi in campo venatorio, mentre bene altra storia – ma questo se ne guardano bene dal dirlo – si ha in materia ambientale.
E noi – cittadini, prima che cacciatori - intanto continuiamo a pagare il conto di un animalismo senza senso e senza logica.
Roma, 22 gennaio 2019 – Federazione Italiana della Caccia
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Federcaccia Sardegna in ordine al comunicato del Presidente Pigliaru sulla peste suina concorda sull’attività svolta dalla Regione ma deve sottolineare il contributo ESSENZIALE dato dai cacciatori per la riuscita dell’operazione principalmente attraverso la raccolta dei campioni indispensabile per l’analisi del processo infettivo.
Contributo riconosciuto in tutte le occasioni da Laore al responsabile dell’unità Alessandro De Martini.
Franco Sciarra
Federcaccia Sardegna
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Nella missiva il ministro, con senso della responsabilità ed esprimendo quelle che sono le sue prerogative istituzionali, ha preso le distanze dalle modalità con cui è stato condotto il confronto sui KC da parte del Ministero dell’Ambiente e dall’approccio restrittivo espresso da Ispra e dallo stesso Ministero, in contrasto con i lavori portati in evidenza dai tecnici delle Associazioni venatorie e delle Regioni.
Il MIPAAFT ha rivendicato inoltre in modo chiaro e fermo la propria competenza sulle specie cacciabili, chiedendo una revisione dei dati alla luce dei lavori sopra richiamati, dei quali il ministero dell’Ambiente non ha voluto tenere conto, e ha chiesto di sedere con un proprio rappresentante nella commissione consultiva Nadeg, che deve valutare l'aggiornamento dei KC.
Federcaccia, oltre ad esprimere ovvia soddisfazione per le posizioni espresse dal ministero dell’Agricoltura e auspicando che questo riprenda dopo anni di assenza il suo ruolo guida nelle questioni venatorie, ringrazia il ministro Centinaio per l’attenzione dimostrata alla questione e per aver richiamato a una valutazione obbiettiva della relativa letteratura scientifica.
La Federazione ringrazia inoltre tutti coloro che hanno contribuito a questo importante risultato, in particolare i Senatori Francesco Bruzzone e Stefano Borghesi e la sottosegretaria all’Ambiente Vannia Gava.
Continuiamo quindi rinfrancati la nostra opera a sostegno di una attività venatoria sostenibile e moderna, che possa mantenere al suo interno le cacce tradizionali in una veste in linea con le Direttive europee e i dettami della scienza senza per questo essere mortificata da ingiustificate restrizioni dettate da approcci ideologici.
Roma, 11 dicembre 2018 – Federazione Italiana della CacciaSQLSTATE[42000] [1203] User federcaczu1 already has more than 'max_user_connections' active connections
Si è corsa nel fine settimana appena concluso sui terreni di Collacchioni, Pieve Santo Stefano (AR), la 50a edizione del Trofeo S.Uberto. Un evento di grande rilevanza per la Federazione italiana della Caccia e per la cinofilia italiana, che al consueto aspetto di verifica cinotecnica e al valore agonistico di una finale nazionale aggiungeva quest’anno la particolare circostanza di rappresentare un particolare traguardo storico.
Al termine dei due giorni di prove, che hanno visto impegnati i concorrenti provenienti da tutto il Paese, questi i campioni:
Assoluti
1° Mariliano Mazzoleni con Abacan SI
2° Alessandro Brizzi con Evita SPR
3° Massimo Torelli con Ziko K
Ladies
1° Anna Violo con Uranio SI
2° Elvira Laurenti con Lola SI
3° Claudia Dei con Ella EB
Veterani
1° Marco Benvenuti con Star COCK
2° Franco Gensini con Ares SI
3° Vittorio Canduzzi con Biba SI
Under 30
1° Norman Rota con René SPR
2° Stefano Fais con Bulma
3° Personeni Carlo Alberto con Kira SI
Al termine della prova è stato assegnato anche il Trofeo Ivo Angeli, offerto dalla famiglia, che è andato a Marco Benvenuti.
A tutti i neo campioni e ai concorrenti, ai giudici e a quanti hanno contribuito alla buona riuscita di un campionato che rimarrà negli annali della cinofilia – e per la cui cronaca rimandiamo al prossimo numero del Cacciatore Italiano - un sentito ringraziamento da parte di tutta la FIdC.
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KEY CONCEPTS. MIPAAFT E REGIONI SONO PER MANTENERE I TEMPI
Nella riunione della scorsa settimana le Regioni sono state compatte sulla difesa degli attuali tempi di prelievo. Stessa posizione espressa dal ministero delle Politiche agricole. ISPRA irrigidito sulle sue posizioni, non sembra aperto alla mediazione
Si è svolta come previsto venerdì della scorsa settimana la riunione di aggiornamento fra tutti i diversi portatori di interesse coinvolti nel processo di revisione dei KC delle specie tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, beccaccia e alzavola.
All’incontro tutte le Regioni presenti e le tre collegate in videoconferenza hanno espresso la chiara volontà di collocare i KC in febbraio (prima decade) per tutte le cinque specie, al fine di non introdurre problematiche sui calendari venatori, e di mantenere la data della chiusura del prelievo al 31 gennaio come scelta equilibrata che vale ormai da 26 anni.
Presenti anche questa volta per Federazione Italiana della Caccia Michele Sorrenti, Daniel Tramontana e Valter Trocchi. Per ANLC erano presenti Alessandro Cannas e l’Avv. Enzo Trotta. Il dott. Sorrenti ha esposto varie osservazioni alle posizioni ISPRA, accompagnandole con diapositive illustrative che hanno messo in evidenza le conclusioni di diversi lavori scientifici, sia italiani, sia esteri, che testimoniano la correttezza delle proposte delle AAVV. ISPRA è rimasto ancorato alle sue posizioni, che purtroppo sono frutto non di lavori sperimentali, ma di interpretazioni di dati.
Anche il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, presente con il funzionario Stefano D'Ambrosi, ha condiviso la posizione delle Regioni.
Al termine della riunione è stato dichiarato che la bozza finale del documento risultante dai lavori verrà fatta circolare fra i partecipanti prima di essere inviata alla Commissione Europea.
Auspichiamo che le evidenze esposte dai ricercatori delle associazioni venatorie e la posizione comune espressa da Regioni e ministero delle Politiche agricole convincano il ministero dell’Ambiente, che avrà l’ultima parola sulla questione, ad accettare la soluzione di equilibrio espressa, che eviterebbe di portare ad una contrazione ingiustificata dei tempi di prelievo e riacutizzerebbe i contenziosi fra organi dello Stato.
Roma, 31 ottobre 2018 – Federazione Italiana della Caccia
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Federcaccia Sardegna, preso atto delle diverse decisioni delle autorità amministrative in materia di calendario venatorio, dichiara di avere da tempo difeso la natura e la caccia ispirando provvedimenti innovativi e prudentemente limitativi dell’attività venatoria.
Tuttavia, pur nel rispetto che ci insegna la nostra educazione anche giuridica, rispettiamo le sentenze, ma nessuno ci potrà impedire di averne un opinione, né a continuare a difendere l’esercizio della caccia.
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Il Tar ha accolto la richiesta della Regione Sardegna di anticipazione della Camera di Consiglio per garantire il regolare esercizio dell'attività venatoria secondo il calendario approvato dal Comitato faunistico regionale.
Cagliari, 5 settembre 2018 - Si terrà il 12 settembre e non più il 3 ottobre l'udienza collegiale del Tar per discutere il ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste sulla legittimità del calendario venatorio 2018-2019 per la parte della caccia alla Lepre sarda e alla Pernice sarda. Il Tar ha infatti accolto la richiesta della Regione Sardegna di anticipazione della Camera di Consiglio per garantire il regolare esercizio dell'attività venatoria secondo il calendario approvato dal Comitato faunistico regionale. Leggi anche l'articolo "Caccia a lepre e pernice, la Regione resisterà in giudizio"Ultimo aggiornamento: 05.09.18
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Il T.A.R. ha accolto l'istanza per l'anticipazione della trattazione collegiale del ricorso, fissando la data al 12.09.2018. Fiduciosi nella professionalità dell'Avv. Onorato a cui la FIDC ha affidato il proprio mandato unitamente ad altre AA.VV.
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GLI UFFICI DELLA FEDERCACCIA
RESTERANNO CHIUSI IL 14/15/16 AGOSTO 2018.
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I corsi, organizzati dall'Agenzia Laore Sardegna, sono rivolti ai referenti delle compagnie di caccia, ai titolari delle AATV, delle ZAC, degli allevamenti di cinghiali e ai presidenti delle zone in concessione per l’esercizio della caccia autogestita.
I corsi, organizzati dall'Agenzia Laore Sardegna, sono rivolti ai referenti e ai sostituti referenti delle compagnie di caccia, ai titolari delle Aziende agrituristiche venatorie (AATV), delle Zone addestramento cani (ZAC), degli allevamenti di cinghiali a scopo di studio e ripopolamento e ai presidenti delle zone in concessione per l’esercizio della caccia autogestita.
Sono esonerati dall'obbligo di formazione coloro i quali abbiano ottenuto un attestato di avvenuta formazione per le precedenti annate venatorie.
I corsi rientrano nell'ambito del progetto regionale per l'eradicazione della peste suina africana (PSA), finalizzato a debellare il morbo che affligge il comparto suinicolo isolano, attraverso misure sanitarie di contrasto della malattia nei cinghiali.
La formazione, secondo quanto disposto dall’art. 9 del quarto provvedimento del responsabile dell'Unità di progetto, consiste in un incontro, della durata di circa 2 ore, tenuto da esperti dell’Agenzia, del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna e da veterinari delle ASSL.
Sito principale Regione Sardegna - Quarto provvedimento PSA (aggiornamento 2018);
Adesione Per usufruire della formazione, gli utenti devono compilare il modulo allegato. Si invita alla completa e dettagliata compilazione delle informazioni richieste.
Modulo di richiesta partecipazione ai corsi [file .pdf];
I moduli possono essere consegnati: - a mano presso l’ufficio protocollo dell’Agenzia Laore Sardegna in via Caprera, 8 a Cagliari - presso gli Sportelli unici territoriali dell’Agenzia; - per posta elettronica certificata (PEC) all'indirizzo e-mail: protocollo.agenzia.laore@legalmail.it - per posta elettronica ordinaria all'indirizzo e-mail: laoresardegna@agenzialaore.it
Giorni ed orari apertura uffici: lunedì-venerdì ore 08.30-14.00; martedì ore 15.00-18.00
Calendario degli incontri Sedi e date degli incontri definiti nel calendario sono riferiti esclusivamente agli utenti già convocati.
Calendario corsi caccia 2018 - agg. 06.07.2018 [file .pdf];
Documenti correlati Mappa comuni zone infette [file .pdf];
Per informazioni Elenco e sedi degli Sportelli unici territoriali; Punti di informazione temporanei; Laore Sardegna - Unità Organizzativa Sviluppo filiere carni e allevamenti minori; Daniela Sardo, tel. 070 6026 2291 - cell. 338 5357 015 e-mail: danielasardo@agenzialaore.it Paola Murru, tel. 070 6026 2428 - e-mail: paolamurru@agenzialaore.it
Consulta le pagine Speciale eradicazione Peste Suina Africana;
Ultimo aggiornamento: 19.07.18
© 2018 Regione Autonoma della Sardegna
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Quest’anno la partecipazione alla prova finale è libera. Tutti i soci Federcaccia in regola con i documenti richiesti possono partecipare alla finale del Campionato Italiano di Skeet che si terrà a Capua l’8 luglio 2018. La Federcaccia Sardegna ha organizzato una prova regionale per individuare i tiratori che potranno avere il contributo per la partecipazione alla finale. La prova si è svolta sabato 23 giugno 2018 a Luogosanto ed ha visto vincitore Paolino Riccio. Pubblichiamo l’elenco dei partecipanti: i primi 3 di ogni categoria avranno il contributo per la partecipazione alla finale. Per quanto riguarda la composizione delle squadre, le stesse potranno essere composte anche da tiratori o cacciatori che non hanno preso parte alla prova regionale ma non potranno avere il contributo. In bocca al lupo a tutti.
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Questi i Campioni Regionali:
Cat. 1^ Roberto Schiavon
Cat. 2^ Graziano Porcu
Cat. 3^ Antonio Liscia
Cat. Cacciatori Pietro Deiana
Cat. Juniores Domenico Manunta
Cat. Veterani – Salvatore Angiargiu
Cat. Master – Giovanni Serra
Squadra Cacciatori – Lepori-Agri-Calvia e Perantoni
Squadra Tiratori – Meli-Angiargiu-Oliveri-Ardu
Si ringraziano di partecipanti e la Famiglia Riu per l’ospitalità.
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Informiamo gli interessati che tutti gli incontri previsti a Bitti, Nuoro, Ozieri e Escalaplano sono validi quali corsi per i referenti.Tutti possono partecipare anche se non presentato l’allegato alla Asl. Successivamente alla presentazione della richiesta Asl verrà rilasciato l’attestato da parte del Laore. Le date e le sedi degli incontri appena definiti 1° incontro Lanusei, 30 maggio 2018 ore 16:00 Sala polifunzionale, Provincia di Nuoro - Zona omogenea dell’Ogliastra, via Pietro Pistis 2° incontro Nuoro, 31 maggio 2018 ore 16:00 Sala riunioni dell'Agenzia Laore via Sandro Pertinii sn 3° incontro Escalaplano, 5 giugno 2018 ore 16:00 sala riunioni oratorio di Santa Barbara via Speranza 7 4° incontro Ozieri, 7 giugno 2018 ore 16:00 sala Agenzia Laore Piazza Borgia 4
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Ancora una volta hanno risalto sui media allarmistiche ricostruzioni di parte sul fenomeno. Se da un lato il prelievo illegale di fauna selvatica esiste e non può essere negato, ma va condannato e combattuto, dall’altro è importante fare chiarezza ed evitare grossolane esagerazioni
Negli scorsi giorni, agenzie e organi di stampa hanno riproposto i dati delle Associazioni ambientaliste (LIPU e WWF) sull’impatto del bracconaggio attuato sugli uccelli in Italia e in altri 25 Paesi del Mediterraneo. In particolare, per il nostro Paese i dati forniti dalla LIPU indicano un minimo di 3,4 e un massimo di 7,8 milioni di uccelli uccisi o catturati illegalmente all’anno. Dati non recenti, poiché riferiti al periodo luglio 2014-giugno 2015, pubblicati nel 2016 sulla rivista Bird Conservation International (Brochet e coll., 2016).
In questa singolare statistica l’Italia è presentata in compagnia di Paesi quali Malta, Cipro, Egitto e Libano, e sostanzialmente si attribuisce al nostro Paese una situazione amministrativa e di governo fuori controllo sotto il profilo della prevenzione e del contrasto al fenomeno del bracconaggio, anche in rapporto al numero degli abitanti (0,09 esemplari per abitante all’anno).
Va notato, comunque, che al bracconaggio è attribuita una definizione molto ampia, dal commercio internazionale di specie tutelate al prelievo “abusivo” effettuato nel Nord Africa per fini alimentari, dal prelievo illegittimo per fini di tassidermia fino all’abbattimento di esemplari non compresi nei calendari venatori.
Innegabilmente si tratta di un fenomeno importante e in probabile aumento, anche tenendo conto dell’attuale stato di forte riduzione del personale degli Organi di vigilanza preposti (Polizie Provinciali e riorganizzazione subita dall’ex CFS). Tuttavia, occorre fare chiarezza.
In primo luogo, a essere stata riportata è una stima preliminare attuata sulla base dell’opinione di esperti ornitologi contattati da BirdLife International (per l’Italia la LIPU): non si tratta dunque di dati veri e propri.
In secondo luogo, la qualità delle informazioni è definita da questo stesso lavoro come molto variabile, soggetta a notevole incertezza su alcune stime, e connotata da una netta scarsità di dati valutati come attendibili.
Per l’Italia, le specie numericamente più colpite sarebbero il passero, il fringuello (che deterrebbe il record assoluto di prelievi illegali, con una stima tra i 2 e i 3 milioni di esemplari all’anno, ossia circa il 50% di tutti i prelievi contestati), il tordo bottaccio, l’allodola, la pispola (con ben 500.000-900.000 esemplari), il pettirosso, il cardellino, lo storno, il luì piccolo (e questo appare veramente sorprendente), il frosone (100.000-400.000) e il tordo sassello (50.000-300.000).
Cifre del tutto inverosimili, soprattutto nel caso del fringuello e della pispola. E chi sarebbero quei “pazzi” che, a decine di migliaia, si metterebbero a rischiare abitualmente delle sanzioni penali (art. 30, comma h, Legge n. 157/’92), ad esempio, con “ammenda fino a euro 1.549 per chi abbatte, cattura o detiene fringillidi in numero superiore a cinque”? Per prelevare 2-3 milioni di fringuelli e 500-900 mila pispole servirebbero, infatti, moltissime migliaia di persone disposte a rischiare per molte giornate l’anno. E per quale insensata ragione? Tutto questo è francamente impossibile nell’entità dichiarata dalla stima di BirdLife.
Diverso è il caso dell’abbattimento anche solo di pochi esemplari di specie rare. Realtà che, purtroppo, talora risulta essere oggetto di cronaca (una tra tutte l’ibis eremita).
Ma come stanno davvero le cose?
Dal marzo 2017, l’Italia si è dotata di un Piano d’azione per il contrasto alle uccisioni illegali degli Uccelli e, presso il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stato istituito un Tavolo tecnico-operativo per attuare e monitorare il Piano stesso. Da notare la moltitudine di autorità e figure coinvolte: ministero dell’Ambiente, ministero delle Politiche agricole, ministero della Salute, ministero della Giustizia, ministero dell’Interno, ministero dell’Istruzione, tutte le Regioni e le Province autonome, Carabinieri (ex CFS), Autorità di Gestione CITES, INTERPOL, Corpo Forestale Regione Valle d’Aosta, Corpo Forestale Regione Sardegna, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana - Centro Nazionale di Medicina Veterinaria Forense, ISPRA, Associazioni ambientaliste e venatorie.
Dopo un anno di lavoro di questo Gruppo una sola cosa è chiara: la scarsissima disponibilità di dati oggettivi sul fenomeno del bracconaggio in Italia. Esiste infatti una tabella con i dati relativi a solo 12 Regioni (2015), dalla quale è possibile evincere che 9.796 Agenti hanno redatto 9.306 verbali (0,95 a testa) per ogni tipologia di infrazione presunta, di cui solo il 28,7% si è tradotto in una sanzione amministrativa e il 9,7% in una sanzione penale.
Anche se questi dati, oggettivi, si riferiscono a poco più della metà delle regioni, e non sono direttamente correlati a un preciso numero di uccelli abbattuti o catturati illegalmente, è del tutto evidente che essi (gli unici disponibili ufficialmente in Italia) risultano del tutto incongruenti con le cifre di milioni di uccelli che le stime del citato studio di Brochet vorrebbero assegnare al nostro Paese.
Il contrasto al fenomeno del bracconaggio va ovviamente incrementato, a partire dal ripristino di adeguati livelli di vigilanza, come richiesto anche dalle Associazioni venatorie. Interventi molto decisi occorrono in particolare quando il fenomeno coinvolga specie minacciate o si connoti come un vero e proprio commercio illegale di queste stesse specie (ad esempio, la sottrazione di uova e nidiacei di rapaci destinati alla falconeria nei Paesi Arabi o nel Nord Africa).
In definitiva la nostra valutazione è che bisogna distinguere, nell’ambito del contrasto al bracconaggio, in base all’impatto che lo stesso ha sullo stato di conservazione delle specie; su queste bisogna concentrare gli sforzi e indirizzare nuove risorse in tempi brevi. Diversamente, si rischia di produrre documenti cartacei e di proporre azioni inefficaci nel colpire le situazioni più gravi nel campo della conservazione.
Purtroppo, le recenti campagne allarmistiche promosse dalle Associazioni ambientaliste sembrano avere come reale intento l’obiettivo primario di attaccare non già i bracconieri, bensì la caccia e i cacciatori italiani.
Continuando sulla strada del confronto e delle proposte concrete, auspichiamo e lavoriamo per una presa di posizione nella direzione sopra descritta da parte delle autorità e Istituzioni Italiane.
Roma, 15 maggio 2018 – Federazione Italiana della Caccia
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Il Consiglio dei Ministri riunitosi l'11/5/2018 ha approvato preliminarmente un decreto legislativo atto a recepire le ultime disposizioni europee in tema di acquisto e detenzione di armi.
In attesa di nuovi sviluppi pubblichiamo il testo del comunicato stampa diramato dallo stesso Consiglio dei Ministri.
ATTUAZIONE DI NORME EUROPEE
Acquisizione e detenzione di armi
Attuazione della direttiva (UE) 2017/853 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, che modifica la direttiva 91/477/CEE del Consiglio, relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’interno Marco Minniti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della legge di delegazione europea 2016-2017 (legge 25 ottobre 2017, n. 163), detta disposizioni necessarie all’attuazione e all’adeguamento della normativa nazionale alla nuova direttiva dell’Unione europea relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi da fuoco e delle loro componenti essenziali (direttiva (UE) 2017/853 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, che modifica la direttiva 91/477/CEE del Consiglio).
La direttiva, nei suoi punti salienti, introduce disposizioni in merito alle modalità con cui devono essere marcate su tutto il territorio dell’Unione le armi da fuoco e le loro parti essenziali; ridefinisce il sistema informatico di tracciabilità delle armi e delle munizioni, per consentire anche, attraverso l’istituzione di una piattaforma informatica, lo scambio di informazioni tra i Paesi membri; prevede forme di controllo e di monitoraggio più stringenti dei titoli di acquisizione e detenzione delle armi; armonizza la durata delle autorizzazioni in materia di armi; rimodula le categorie delle armi da fuoco, modificando i criteri di acquisizione e detenzione delle stesse.
Nel disporre l’attuazione della direttiva, il decreto integra la disciplina esistente sul controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi destinate all’uso civile. Conseguentemente, viene chiarito che il decreto non incide sulla disciplina relativa all’acquisizione e alla detenzione di armi appartenenti alle Forze Armate o di Polizia o ad Enti governativi, nonché sulla legge relativa al controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento (legge 9 luglio 1990, n. 185).
Tra le principali novità, il decreto introduce un sistema di tracciabilità delle armi che impone di conoscere in modo certo la data di fabbricazione e distruzione di ciascuna arma da fuoco e detta particolari regole tecniche per la loro disattivazione. Introduce poi la nozione di “arma camuffata”, cioè qualunque arma fabbricata o trasformata in modo da assumere le caratteristiche esteriori di un altro oggetto, chiarendo che tali strumenti sono assolutamente vietati. Inoltre, attraverso una revisione delle norme in vigore, rende effettivo l’obbligo, per chi richieda il nulla osta all’acquisto di armi o ne abbia a qualunque titolo la disponibilità, di produrre, all’atto del ritiro del documento, un’autocertificazione con la quale si attesti di aver avvisato i familiari conviventi maggiorenni, compreso il convivente more uxorio, dell’avvenuto rilascio dei documenti necessari per l’acquisizione della disponibilità dell’arma. Lo stesso obbligo viene esteso al titolare della licenza di porto d’armi all’atto della consegna del titolo medesimo. La mancata produzione dell’attestazione comporta l’impossibilità di acquisire il titolo, mentre la produzione di attestazione falsa o mendace comporta l’applicazione delle sanzioni penali previste dalla normativa vigente. In entrambi i casi, detti comportamenti potranno essere valutati dall’Autorità di pubblica sicurezza per l’adozione di provvedimenti di revoca del titolo stesso.
Infine, si riduce da sei a cinque anni la durata delle licenze di tiro a volo e di caccia di nuova emissione, nonché di quelle rinnovate successivamente alla data di entrata in vigore del decreto e si modifica la normativa relativa al controllo della sussistenza e permanenza dei requisiti soggettivi sui detentori di armi, prescrivendo l’obbligo di presentare ogni cinque anni la prevista certificazione medica, per chiunque detenga armi comuni da sparo, ad eccezione dei collezionisti di armi antiche, e salvo che il detentore sia in possesso di licenza di porto d’armi. La mancata presentazione del certificato autorizza il Prefetto ad adottare il provvedimento di divieto detenzione di armi.
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Federcaccia Sardegna comunica di aver partecipato alla riunione con l’Unità di Progetto per l’eradicazione della peste suina.
All’attivo dell’incontro possiamo segnalare i numeri elevati del conferimento delle carcasse ai fini delle indagini ed in genere, l’attività di collegamento informativo con l’unita attraverso appunto le Associazioni Venatorie e gli operatori del progetto.
Le modalità di partecipazione saranno le stesse dello scorso anno, ma è prevista maggiore severità, per cui raccomandiamo agli interessati una puntualità inderogabile.
La categoria ha ricevuto i complimenti relativi alla collaborazione sin qui prestata.
Lunedi 14 è prevista una riunione con gli uffici del Laore per perfezionare ulteriormente la programmazione dell’attività.
Per migliori informazioni rimandiamo al comunicato con il quale l’Unità di Progetto renderà ufficiali le disposizioni relative alla prossima stagione.
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Si è svolta il 1° maggio 2018 la prova regionale del 50° Campionato Italiano di Tiro al Piattello Fossa organizzato dalla Federazione Italiana della Caccia. Ospiti della Società Tiro a Volo Sardara la prova ha visto un buon numero di partecipanti, considerato anche le condizioni climatiche non proprio favorevoli.
Alla presenza del Presidente Regionale Federcaccia Avv. Franco Sciarra e del Segretario regionale Giovanni Serra, il Delegato della manifestazione Roberto Agus si è unito ai ringraziamenti alla Società per la splendida ospitalità, ai direttori di tiro, a Danilo per l’aiuto nella gestione della segreteria e soprattutto ai Federcacciatori che non sono voluti mancare alla prova.
Pubblichiamo le classifiche con i nominativi dei qualificati alla prova Finale dello stesso Campionato che si svolgerà il 14 e 15 luglio 2018 presso la TAV Umbriaverde - Massa Martana (PG).
A tutti un in bocca a lupo per il proseguo.
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FEDERCACCIA SARDEGNA - SELEZIONE REGIONALE 50° CAMPIONATO ITALIANO S.UBERTO SQUADRE REGIONALI.
Vince la prova la squadra composta da: Luca Soddu, Giampiero Camoglio e Giangavino Soddu. Seconda classificata la squadra composta da: Maria Elena Ganadu, Andrea Canetto e Gianfranco Bassu.
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Dal Salone della caccia e del tiro sportivo di Marcianise, svoltosi i 7 e 8 aprile scorsi con una eccellente risposta da parte di pubblico e appassionati, sono ora disponibili alcuni filmati per quanti non fossero stati presenti o per coloro che desiderano rivedere e approfondire alcuni momenti della manifestazione.
Federcaccia nel week end della fiera - come è suo costume – ha affiancato alla consueta accoglienza e possibilità di incontrare dirigenti regionali e nazionali, anche momenti di confronto e di divulgazione, in particolare su quanto svolto e in via di realizzazione nel campo delle ricerche legate alla gestione venatoria.
Ai link di seguito sono disponibili una panoramica generale della manifestazione, ma soprattutto gli interventi dei tecnici e collaboratori dell’Ufficio Avifauna Migratoria (già trasmessi in diretta streaming durante Hunting Show) e quelli del presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio, del vice presidente nazionale Massimo Buconi e dei presidenti regionali Campania Andrea Ferrara e Calabria Giuseppe Giordano.
Hunting Show Sud 2018
Hunting Show Sud 2018 – La Caccia nel Sud: quale futuro. Gian Luca Dall’Olio Presidente Nazionale FIdC
Hunting Show Sud 2018 – La Caccia nel Sud: quale futuro. Andrea Ferrara Presidente FIdC Campania
Hunting Show Sud 2018 – La Caccia nel Sud: quale futuro. Giuseppe Giordano Presidente FIdC Calabria
Ufficio Avifauna Migratoria: Il futuro della caccia alla migratoria in Italia e in Europa - Michele Sorrenti
Ufficio Avifauna Migratoria: Il futuro della caccia alla migratoria in Italia e in Europa – Daniel Tramontana
Ufficio Avifauna Migratoria: Il futuro della caccia alla migratoria in Italia e in Europa – Alessandro Tedeschi
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16° Coppa Italia per segugi : Campioni Regionali Sardegna: Antonello Bella ed Elio Atzeni
Si sono concluse le prove regionali della 16° Coppa Italia per segugi singoli e coppia della Federazione Italiana della Caccia. Le prove organizzate dalla Federcaccia Sardegna si sono svolte nella Zac di Chiaramonti di proprietà di Paolo Lostia il 7 e 8 aprile 2018. Sono state due giornate di prova particolari e difficili, caratterizzate anche dal primo caldo e dal vento sostenuto. Nonostante le qualità di tutti i soggetti arrivati a questa prova il campo di gara si è rivelato difficile per gli ausiliari dei concorrenti e purtroppo nelle due giornate di prova hanno scovato solamente il primo turno di ogni campo di gara. Si è potuto quindi proclamare per quanto riguarda la categoria singoli Campione Regionale Antonello Bella con Lino, ed il secondo posto ancora Antonello Bella con Shila, entrambi con la qualifica di Eccellente, proseguirà quindi nel Campionato partecipando alla finale nazionale prevista in Toscana a fine maggio. Per quanto riguarda le coppie ha vinto la prova Elio Atzeni con Luni e Pippo. La Federcaccia ringrazia i Giudici Federali Antonio Mannoni e Tomaso Pisanu, il Delegato GianGavino Soddu e gli aiutanti giudici Giovanni Senes e Antonio Brundu, Paolo Lostia ed Acqua Zoo. Ma soprattutto ringrazia i concorrenti che affrontando anche lunghi percorsi non sono voluti mancare a questa prova. In bocca al lupo ai qualificati per il proseguo del Campionato.
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Gli uffici della Federcaccia di Sassari e Sardegna, resteranno chiusi venerdi 30 e sabato 31 marzo. Riapriranno al pubblico solo la mattina dalle 09,00 alle 12,30 da martedì 3 aprile
Auguriamo Buone Feste a tutti.
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La Federcaccia Sardegna ringrazia e premia i Soci vincitori dei Campionati Nazionali Federcaccia 2017.
In occasione della seduta di Consiglio Regionale Federcaccia, il Presidente Franco Sciarra ha voluto riunire tutti i vincitori Sardi dei vari Campionati Federcaccia 2017 che mai come questa volta sono stati così numerosi. Il Presidente nel discorso di premiazione ricorda anche tutti gli atleti come Antonio Savoia e tanti altri, che anche negli anni passati hanno ottenuto il massimo risultato portando la Sardegna nella posizione più alta del podio.
La Federcaccia Sarda si complimenta ancora per gli ottimi risultati.
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In attesa che le Province organizzino i corsi per i cacciatori per poter partecipare ai censimenti della fauna selvatica i cacciatori possono inviare la scheda di adesione alle proprie sedi provinciali della Associazione. Rcordiamo gli indirizzi di posta elettronica delle sedi Federcaccia: fidc.sardegna@fidc.it; fidc.cagliari@fidc.it;fidc.nuoro@fidc.it;fidc.oristano@fidcl.it; fidc.sassari@fidc.it
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Campione provinciale Antonello Bella con Shila.
Si sono svolte il 3 e 4 marzo presso la Zac Sa Funtana a Sassari le eliminatorie provinciali della Coppa Italia Federcaccia per cani da seguita cat. Singoli. Alla presenza del delegato Antonio Brundu si sono visti un buon numero di soggetti giudicati dal giudice Federale Alessandro Satta coadiuvato da Massimo Mura. Quasi tutti i turni hanno incontrato il selvatico ottenendo una qualifica. Alla prova regionale prevista il 7 e 8 aprile a Chiaramonti. parteciperanno i primi 3 classificati che sono: 1° posto Antonello Bella con Shila Ecc. 171, 2° posto Costantino Fiori con Charly Ecc. 167 e 3° posto ancora Costantino Fiori con Ciccio ecc.161. Tutti segugi maremmani. C’è da precisare che quasi tutti i soggetti hanno ottenuto una qualifica che gli consentirebbe di proseguire nel campionato ma che per effetto della proporzione sul numero dei partecipanti per il momento si ha la certezza di poter qualificare i primi 3 classificati. In entrambi i giorni di gara i gestori della Zac hanno preparato il pranzo per tutti i partecipanti e spettatori e le prove sono finite all’insegna dell’amicizia. La Federcaccia ringrazia i proprietari della Zac Sa Funtana per l'ospitalità e tutte le persone che hanno collaborato alla buona riuscita della manifestazione.
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La Sardegna ha vinto la Coppa Italia per segugi in muta cat. B. La muta di Antonello Bella formata da 6 segugi maremmani ha avuto la meglio e si è aggiudicata il primo posto. Complimenti da tutta la Federcaccia Sarda ad Antonello ed un ringraziamento a tutti componenti della compagnia ed ai bravi ausiliari che hanno permesso alla Sardegna di conquistare per la sesta volta nei campionati Federcaccia 2017 (Tiro e Cinofilia), la posizione più alta del podio.
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La prova è abbinata al Campionato Sardo organizzato dalla Sips di Sassari, e si terrà su terreno libero nel Goceano.
Tutti i Soci Federcaccia che vorranno partecipare dovranno inviare la scheda d'iscrizione con le modalità indicate. Copia della stessa scheda dovrà essere inviata presso la Federcaccia Sardegna allo 079.236474 e dovranno essere rispettate le norme indicate nel regolamento federale:
LA FEDERCACCIA indice la Coppa Italia, prove con cani da seguita, iscritti, su cinghiale, dove è prevista una finale nazionale con selvatico abbattuto. Al campionato possono prendere parte atleti con mute di segugi di qualunque razza, nazionale ed estera, iscritti ai libri genealogici dell’ENCI, di qualsiasi età e di proprietà o condotti da atleti in possesso della tessera Federcaccia, porto d’arma valido. Si ricorda che per tutti i soggetti presentati è obbligatoria l’ISCRIZIONE ALL’ANAGRAFE CANINA. E’ AMMESSA LA PARTECIPAZIONE ANCHE DI SOGGETTI DI PROPRIETA’ DI CINOFILI IN POSSESSO DI TESSERA AMICA FIDC NON TITOLARI di PORTO D’ARMI, PURCHE’ CONDOTTI DA TITOLARI DI PORTO D’ARMI
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IMPORTANTE: dovremo far circolare ai cacciatori il seguente messaggio:
Chiunque abbatte un animale dotato di radiocollare o di marca auricolare (entrambi di colore giallo) dovrebbe contattare tempestivamente l'Università degli Studi di Sassari, Dr. Scandura o Dr. Cossu (scandura@uniss.it o cossua@uniss.it) in modo da risalire alla data e luogo di cattura (tramite il codice riportato sulle marche) e capire di conseguenza se si tratta di un soggetto a cui è stato somministrato un farmaco e se sono trascorsi i tempi di decadimento necessari per poterne consumare le carni.
Gli animali dovrebbero stazionare nelle aree di Punta Giglio - Mugoni - Tramariglio - Prigionette -Porticciolo - Porto Ferro. -------- Messaggio Inoltrato -------- Oggetto: informazione per i cacciatori - cinghiali marcati e radiocollarati Data: Sat, 11 Nov 2017 00:55:14 +0100 Mittente: Massimo Scandura <scandura@uniss.it> A: 'Dr. Salvatore Circosta' <s.circosta@provincia.sassari.it>, 'Comunicazione Parco di Porto Conte' <comunicazione@parcodiportoconte.it>Carissimi,
come forse ricorderete a inizio progetto avevamo detto che non trovavamo opportuno raccomandare ai cacciatori di non uccidere i cinghiali con radiocollare (per evitare reazioni contrarie) ma chiedevamo solo di segnalarne l'eventuale abbattimento in modo da recuperare il collare. Per quelli eventualmente catturati durante le attività di controllo chiedevamo invece di rilasciarli.
Essendo ora iniziata la stagione di caccia, ed essendo le catture ancora in atto allo scopo di raggiungere il campione programmato di cinghiali collarati, sarebbe meglio informare in modo adeguato la componente venatoria.
Poichè gli animali dotati di radiocollare (al momento 7 individui) hanno subìto la somministrazione di un anestetico, il consumo delle loro carni va evitato per almeno un mese dall'anestesia. Ovviamente i cinghiali catturati in luglio non costituirebbero un problema, essendo trascorso tale intervallo di tempo. Ma ciò non vale per quelli catturati di recente. Per cui vi preghiamo di aiutarci a informare di questo le associazioni venatorie e chiunque altro possa abbattere un cinghiale radiocollarato.
Ci sono poi in circolazione alcuni animali che abbiamo rilasciato con marche auricolari perchè troppo piccoli per l'applicazione del collare, per i quali sarebbe invece utile conoscere il luogo di abbattimento (per calcolare la distanza dal chiusino di cattura).
Tutti gli animali stazionano nelle aree di Punta Giglio - Mugoni - Tramariglio - Prigionette -Porticciolo - Porto Ferro.
Per tutte queste ragioni il messaggio da far circolare è il seguente: chiunque abbatte un animale dotato di radiocollare o di marca auricolare (entrambi di colore giallo) dovrebbe contattarci tempestivamente in modo da risalire alla data e luogo di cattura (tramite il codice riportato sulle marche) e capire di conseguenza se si tratta di un soggetto a cui è stato somministrato un farmaco e se sono trascorsi i tempi di decadimento necessari per poterne consumare le carni.
Confidiamo nel vostro aiuto per veicolare questa informazione ai cacciatori.
Vi ringrazio e vi saluto cordialmente
Massimo
-- Massimo Scandura PhD Dipartimento di Medicina Veterinaria Università di Sassari Via Muroni 25, 07100 Sassari, Italy Email: scandura@uniss.it Tel: +39 079-228628 Mob: +39 328-4354906 Fax: +39 079-228665 Provincia di Sassari Piazza d'Italia 31 07100 - Sassari Salvatore Circosta
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La Federazione Italiana della Caccia partecipa che il Campionato Italiano di Caccia con cani da ferma – Trofeo S.Uberto è stato vinto per la Categoria Assoluti da Andrea Piras di Oristano con il Bracco Tedesco Karasi.
La giovane portotorrese Maria Elena Ganadu con il suo ausiliare Epagnuel Breton Belle ha vinto nella stessa occasione la categoria Ladies
La prova finale del Campionato giunto ormai alla 49° edizione, si è svolta in provincia di Cosenza il 4 e 5 novembre.
Risultati ottenuti per merito degli ausiliari ma anche alla bravura ed esperienza dei concorrenti.
E’ la prima volta che due concorrenti sardi vincono lo stesso Campionato.
Ricordiamo che la giovane cacciatrice di Porto Torres era reduce dalla partecipazione del Campionato del Mondo tenutosi in Francia e precisamente ad Herm, dove ottenendo il 7° posto individuale ha contribuito ad far vincere all’Italia la medaglia di bronzo nella categoria Donne. Altro sardo presente ai mondiali di caccia Luca Soddu che per la categoria cani da ferma ha conquistato l’argento nella categoria squadre.
La Federcaccia Sarda ha ricevuto i complimenti dalla dirigenza nazionale per i risultati ottenuti.
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L'Unita di Progetto potrebbe riaprire i termini per la presentazione delle domande per poter praticare la caccia al cinghiale. La nuova proroga dovrebbe avere una durata di massimo dieci giorni partendo dai primi del mese di novembre. Dovrebbe consentire a chi non l'avesse già fatto nei termini previsti, di presentare la richiesta e di poter cacciare il cinghiale a partire dal 1° dicembre. Sarà nostra cura informarvi non appena la proroga verrà resa nota.
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È stata infatti stipulata con UnipolSai Assicurazioni la formula integrativa "opzione più cani" abbinabile alla tessera Silver con cane, g.g.v.v. Silver, Gold con cane e g.g.v.v. Gold.
La formula è così articolata:
•1) I titolari di tessera Silver con cane e g.g.v.v. Silver possono acquistare una opzione cane che prevede la copertura assicurativa di n. 1 cane, oltre quello già assicurato con la tessera Silver con cane e g.g.v.v. silver, al costo di € 20,00, importo che equivale al premio assicurativo.
•2) I titolari di tessera Gold con cane e g.g.v.v. Gold possono acquistare una opzione cane che prevede la copertura assicurativa di n. 2 cani, oltre quello già assicurato con la tessera Gold con cane e g.g.v.v. Gold, al costo di € 35,00, importo che equivale al premio assicurativo.
Il/I cane/i assicurato/i con l'opzione più cani dovranno essere di proprietà dell'associato/assicurato e dovranno essere preventivamente identificati riportando sul bollettino di conto corrente postale il numero di microchip assegnato all'atto dell'iscrizione all'anagrafe canina e il n. di tessera alla quale l'opzione è abbinata.
Le condizioni assicurative dell'opzione integrativa più cani sono le medesime previste per le tessere Silver, Gold e g.g.v.v. (Silver e Gold) con cane, che di seguito riassumiamo:
Il cane deve essere tassativamente di proprietà dell'associato/assicurato.
L'assicurazione è operante nell'esercizio dell'attività venatoria e in occasione di:
a) allenamento ed addestramento di cani nelle apposite zone e su terreni all'uopo destinati o comunque nelle aree e nei tempi consentiti dalle autorità competenti, anche quando sia consentito lo sparo;
b) partecipazioni a gare ed esposizioni cinofile.
L'assicurazione è anche operante per i cani da recupero e da traccia di proprietà dell'assicurato nello svolgimento di tale attività e per i cani da tana nello svolgimento di tale attività.
Per i cani di età inferiore a 2 anni o superiore a 8 anni le somme assicurate per il caso morte sono ridotte del 50%.
Le fattispecie assicurate sono:
a) attacco di ungulati selvatici a cui sia consentita la caccia in Italia
b) attacco da lupo
c) morsi di vipere e punture di insetti
d) avvelenamento
e) investimento da veicolo
f) annegamento
g) scatti di lacci e tagliole
h) ferite da taglio
i) cadute in burroni o crepacci
L'assicurazione è altresì operante, anche al di fuori dell'attività venatoria e indipendentemente dal possesso del porto di fucile uso caccia, per i cani di proprietà dell'assicurato, da chiunque condotti, durante la ricerca di funghi e tartufi nei seguenti casi:
a) attacco di ungulati selvatici
b) attacco da lupo
c) morsi di vipere e punture di insetti
d) avvelenamento da assorbimento di sostanze (escluso il dolo di terzi)
e) annegamento
CAPITALI ASSICURATI
€ 260,00 Tessera Silver con cane/Tessera GG.VV. Silver
per morte di cani da caccia non iscritti LOI o LIR (ROI o RSR) né registrati ENCI
€ 450,00 per morte dei cani iscritti LOI o LIR (ROI o RSR)
€ 450,00 per morte dei cani non iscritti LOI o LIR (ROI o RSR), ma che abbiano ottenuto una qualifica in una fase del Campionato Italiano (provinciale, Regionale o Interregionale) con una valutazione di buono, molto buono o eccellente
€ 1.100,00 per morte di cani iscritti LOI o LIR (ROI o RSR) e in possesso di qualifica ENCI
€ 400,00 Tessera Gold con cane/Tessera GG.VV. Gold
per morte di cani da caccia non iscritti LOI o LIR (ROI o RSR) né registrati ENCI
€ 700,00 per morte dei cani iscritti LOI o LIR (ROI o RSR)
€ 700,00 per morte dei cani non iscritti LOI o LIR (ROI o RSR), ma che abbiano ottenuto una qualifica in una fase del Campionato Italiano (provinciale, Regionale o Interregionale) con una valutazione di buono, molto buono o eccellente
€ 2.000,00 per morte di cani iscritti LOI o LIR (ROI o RSR) e in possesso di qualifica ENCI
€ 100,00 per rimborsi spese relativi a cure veterinarie, con o senza necessità di abbattimento
Per ricevere maggiori informazioni, leggere le condizioni complete e sottoscrivere la polizza è sufficiente recarsi presso la propria sezione Federcaccia di appartenenza.
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Luca Soddu non nuovo a questa manifestazione internazionale si è qualificato con il suo Epagnuel Breton Santo del Castello dei Doria e rappresenterà l’Italia nell’11^ Coppa del Mediterraneo per cani da ferma che si terrà nel mese di ottobre in Francia. Porterà la Sardegna e l’Associazione Fidasc Sassari in questa importante prova.
Ottobre mese impegnativo per il noto cinofilo di Chiaramonti che lo vedrà impegnato anche nel Campionato del Mondo sotto la bandiera della Federazione Italiana della Caccia.
Auguriamo a Luca un vittorioso rientro da queste due principali manifestazioni cinofile internazionali. In bocca al lupo!
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Quest'anno ci sarà anche la Sardegna ai Campionati del Mondo con i cani da ferma previsto in Francia a fine ottobre.
Dopo diversi anni la Sardegna è nuovamente presente con il nostro Socio Cinofilo Luca Soddu che piazzandosi ai primi posti nella Coppa Italia di sabato a Collacchioni, si è qualificato alla prova di selezione di domenica con il suo Epagnuel Breton Santo del Castello dei Doria, superando anche quella prova rappresenterà l'Italia ai Mondiali. Da tutta la Federcaccia vivissimi complimenti ed auguri per il proseguo. In bocca al lupo.
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Calendario venatorio:
La Fenaveri invia alle Regioni una replica in risposta alla nota Ispra del 25 agosto 2017. L'Assessore convoca il Comitato Regionale Faunistico per venerdì 15 settembre, mentre il Tar deciderà sul ricorso ambientalista il 14 settembre.
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Andrea Piras vince il 2° Trofeo Sardegna e Semifinale Regionale del 49° Campionato Italiano di Caccia - Trofeo S.Uberto
Nei giorni 2 e 3 settembre si sono svolte a Castiadas le prove regionali del Trofeo S.Uberto individuale ed il 2° Trofeo Sardegna, valevoli per la partecipazione alla finale Nazionale del 49° Campionato Italiano di Caccia Trofeo S.Uberto e per la selezione dei Mondiali di caccia. L’Azienda di proprietà della famiglia Codonesu in località Camisa a Castiadas, idonea per questo tipo di prova, ha ospitato la manifestazione che ha visto confrontarsi 25 concorrenti. La prima giornata è stata caratterizzata dal caldo torrido mentre la seconda caratterizzata dal vento e dalla temperatura più mite, ha forse reso il lavoro dei cani meno faticoso. Il miglior punteggio fra la categoria Assoluti è stato realizzato dal cinofilo Andrea Piras con il Kurzhaar Karasi, seguito da Andrea Canetto con Tappo ed Enzo Mereu con Maya. Tutti e tre parteciperanno alla finale del 49° Campionato Italiano S.Uberto mentre i primi 2 parteciperanno alla prove di selezione dei mondiali. Tra i veterani ha vinto Guido Schievenin con il Kurzhaar Ather e tra gli Juniores Andrea Pedrini con il Kurzhaar Balentia.
Fra le Donne Maria Manconi con lo Spinone Livio parteciperà alla finale del Campionato mentre Maria Elena Gandu con il suo E.Breton Belle parteciperà alla selezione dei mondiali.
La Federcaccia Sardegna ringrazia la famiglia Codonesu per l’ottima ospitalità, il delegato Alessandro Matta ed il giudice Mario Azara. Ma soprattutto si ringraziano i concorrenti che hanno voluto partecipare alla gara nonostante per alcuni di loro i chilometri percorsi sono stati notevoli e la concomitanza con la prima giornata di caccia.
In bocca al lupo per il proseguo dei Campionati.
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“Difendiamo le ragioni della scienza contro le richieste dettate dall’emotività”. Così il vicepresidente nazionale di Federcaccia Massimo Buconi ha risposto al presidente della Lipu Fulvio Mammone Capria davanti alle telecamere di Unomattina. La popolare e seguitissima trasmissione del primo canale Rai, ha dedicato questa mattina uno spazio alla richiesta di molte sigle animaliste, rappresentate appunto dalla Lipu, di accorciare o sospendere del tutto la stagione venatoria a causa degli incendi e della siccità.
Di fronte alle argomentazioni di Mammone Capria, Buconi ha risposto con autorevole fermezza che i cacciatori sono pronti a rimettersi alle decisioni prese dalle autorità purché queste si basino su precisi fatti scientifici accertati da organismi indipendenti e non sull’onda di una emotività tanto forte quanto disinformata.
Fra le altre cose, il vicepresidente nazionale, ha sottolineato come con lo stesso metodo di calcolo utilizzato dalle associazioni animaliste per dichiarare la scomparsa di 40 milioni di animali in seguito agli incendi, si ottiene la stupefacente cifra di 5 miliardi di animali sul restante territorio nazionale.
“Quello che nessuno dice – ha concluso poi Buconi – è che proprio questa stagione così calda e priva di forti precipitazioni, ha fatto sì che il tasso di riproduzione dei selvatici sia stato particolarmente alto e positivo”.
La puntata sarà visibile in streaming appena resa disponibile da Rai 1 all’indirizzo http://www.raiplay.it/programmi/unomattinaestate/
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Ogni qualvolta le temperature si fanno più alte del solito, gli “sciacalli” della caccia riemergono per chiederne la chiusura, anche se non esiste alcun nesso di causalità diretto tra il fuoco ed i selvatici.
Noi siamo le stesse persone che hanno ottenuto, in tempi non sospetti, la riduzione della caccia a due giornate contro sette, alla settimana.
Noi protestiamo continuamente per il danno all’abitat della fauna stanziale e migratoria causato dalla riduzione della macchia mediterranea, ma siamo anche quelli che hanno seguito le esperienze fatte in diverse autogestite delle zone migliori della Sardegna, in cui è stata chiusa la caccia per diverse stagioni, ottenendo risultati zero.
Non esistono dati sull’effettiva consistenza di lepre e pernice, dicono anche i cosidetti ambientalisti ma soltanto le richieste di cacciatori che hanno incontrato maggiori difficoltà nella caccia a selvatici che si rifugiano sempre più nella macchia mediterranea sopravissuta alle cosidette bonifiche.
E’ assolutamente falso ed incompetente sostenere la via dell’estinzione delle specie suddette. E’ vero invece che dovrà porsi mano ad un piano moderno e tecnicamente supportato per favorire il ripopolamento naturale delle specie stanziali di chi si tratta.
Tutto il resto è mera speculazione priva proprio del buonsenso che nessuno ci può insegnare in materia, giacchè siamo stati anche noi ad aver votato per un prelievo di entità minimale nell’attesa di un piano regionale idoneo a soddisfare tutte le esigenze
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Federcaccia Sardegna, in considerazione del fatto che la modifica più importante del calendario venatorio corrente consiste nella previsione di caccia al tordo sino alla fine di gennaio, ha ritenuto di chiedere al Dott. Michele Sorrenti la ricostruzione del dibattito scientifico in materia, che ha certamente portato alla modifica di certe posizioni.
Le altre modifiche (Ad esempio l’addestramento del cane) sono state sostenute da tutte le Associazioni ed, in genere da tutte le componenti del Comitato. Franco Sciarra
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Si fa presente che il Senato potrà modificare solo le parti che hanno subito cambiamenti alla Camera, ma non potrà più ritornare sugli articoli e i comma che lo stesso Senato aveva licenziato e che la Camera non ha modificato.
Indipendentemente dalle dichiarazioni rassicuranti che si susseguono in queste ore, andando a leggere il testo base e i vari emendamenti che si stanno discutendo, ci si rende conto di come le modifiche approvate o in discussione alla Camera prevedono:
1- L'inserimento nelle aree di pertinenza del parco dei siti Natura 2000 (ZPS e SIC) anche solo parzialmente ricompresi nei confini del parco, nonché la possibilità che anche aree Natura 2000 totalmente esterne ai parchi siano date in gestione al parco (così dette aree esterne).
2- Il sostanziale passaggio delle competenze riguardanti l'attività venatoria nelle aree contigue dalle regioni agli enti parco che a loro piacimento potrebbero limitare l'attività venatoria fino anche a vietarla in toto.
3- La modifica di quanto previsto in prima battuta al Senato, ossia che l'accesso per l'attività venatoria all'interno delle aree contigue sia consentito solo ai residenti nei comuni interni al parco e/o all'area contigua invece che agli iscritti all'ATC di competenza
4- L'istituzione del parco nazionale del Delta del Po, con relative aree contigue, in sostituzione dei due parchi regionali oggi esistenti.
Quanto sopra potrebbe rappresentare un colpo, probabilmente mortale, alla caccia agli acquatici e un grave danno a tutta la caccia in Italia.
Vi invitiamo quindi a inviare e a far inviare il seguente messaggio alla mail dei relatori della legge e ai capigruppo della camera dei deputati(borghi_e@camera.it; r.brunetta@camera.it ; cecconi_a@camera.it ; dellai_l@camera.it ; federica_m@camera.it ;laforgia_f@camera.it ; lupi_m@camera.it ; marcon_g@camera.it ; monchiero_g@camera.it ; pisicchio_g@camera.it ; rampelli_f@camera.it ; romano_f@camera.it ; rosato_e@camera.it) , sottoscrivendo con la firma in calce vostra o dell'associazione di appartenenza.
Egregio Onorevole,
allo stato attuale il disegno di legge riguardante la modifica della legge quadro sulle aree protette (394), al momento in fase di discussione alla Camera, comporta soprusi sulle popolazioni residenti nelle aree vicine ai Parchi e in particolare immotivate limitazioni per l'attività venatoria. Le chiediamo cortesemente di poter provvedere in sede di discussione a:
1- Correggere l'Articolo 1 comma 5 quater che assegna all'Ente gestore (il Parco) la gestione dei siti Natura 2000 (ZPS e SIC) anche nelle parti che coinvolgono territori esterni al Parco. Questa norma di fatto non rispetta quanto previsto dalla legislazione europea ed italiana in materia e comporta generalizzate limitazioni all'attività venatoria non contemplate dalla legislazione Europea per questo tipo di siti.
2- Riportare le competenze riguardanti l'attività venatoria nelle aree contigue alle regioni, che sono gli Enti Istituzionali a cui è per Costituzione assegnato il compito di gestione della fauna e della caccia, eliminando la discrezionalità, concessa in vari articoli agli enti gestori dei parchi, di apportare limitazioni e divieti.
3- Tornare al testo proposto in prima battuta al senato che prevede l'accesso per l'attività venatoria all'interno delle aree contigue agli iscritti all'ATC di competenza in ottemperanza ai principi della legge 157 e non come è previsto dal testo in approvazione, che limita l'accesso ai soli residenti nei comuni interni al parco e/o all'area contigua che comporta inique e incomprensibili discriminazioni tra cittadini.
4- L'eliminazione dell'Art. 27 che istituisce il parco interregionale del Delta del Po, con relative aree contigue, che ricomprendono tutta l'estensione dei siti SIC e ZPS, includendo anche le parti oggi esterne ai confini del Parco. Quest'articolo comporta vincoli ulteriori ai territori esterni al Parco, con inaccettabili e immotivate limitazioni alla caccia e alla pesca professionale, calpestando le attività tradizionali, economiche e culturali delle popolazioni residenti. In questo modo non si rispettano i principi di conservazione delle zone umide (Manuale di Ramsar) né quelli del MAB UNESCO, che, ricordiamo, prevedono sempre il coinvolgimento delle popolazioni locali e l'uso sostenibile delle risorse quale pregiudiziale e preciso metodo di lavoro per il successo delle iniziative di conservazione della Biodiversità.
Cordialmente
FIRMA
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A tutti i Cacciatori
Riteniamo di dover aggiungere alla notizia sul coinvolgimento di tutte le categorie specificatamente interessate all’ambiente in funzione della campagna contro gli incendi, posto in essere innovativamente dall’Assessore Regionale all’Ambiente, quanto abbiamo sottolineato nella riunione del 18 u.s.
Occorre che i cacciatori avvertano l’importanza del loro coinvolgimento, attraverso una direttiva assessoriale che specifichi il ruolo di chi vuole collaborare con la Forestale e la Protezione Civile, al fine di costituite un nucleo localmente individuato e richiamabile nominalmente, se necessario.
Ciò per superare l’interesse generale che i cacciatori hanno per la protezione dell’ambiente in genere, non soltanto contro gli incendi, ma contro l’azione di chi distrugge giornalmente estensioni notevoli di macchia mediterranea, nella strumentale attività della così detta bonifica di detti territori.
Comunque la categoria darà il proprio contributo naturalmente a seconda della disponibilità individuale: di questo siamo certi, così come è accaduto per la peste suina.
Franco Sciarra
Presidente Federcaccia Sardegna
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Risultati Semifinale Regionale Coppa Italia per segugi in singolo e coppia su cinghiale
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Qualificati alla prova regionale Coppa Italia per sugugi in coppia
1° MB Azzena Luciano – segugi maremmani Tigre e Brigante 2° MB Bella Antonello – segugi maremmani Jola e Shila 3° MB Pirastru Claudio – segugi maremmani Dick e Olma 4° MB Liperi Gianni – segugi maremmani Biddanoa e Ganzerre
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Risultati Semifinale Regionale Coppa Italia per segugi in muta
su cinghiale
Si sono svolte l’ 11 e 12 marzo le prove di eliminazione regionale della Coppa Italia per segugi in muta, nell’ Azienda Agro Faunistica Venatoria Pitroni ad Arzachena nei terreni di proprietà di Filippo Sanna e gestiti da Luca Cocco. Giudice Federale Tomaso Pisanu di Galtellì coadiuvati dai soci e dirigenti della Sezione Federcaccia di Arzachena Danilo Digosciu, Tino Rozzo e Piero Fresi, Delegato il Presidente Provinciale Federcaccia Sassari Mario Azara.
La prova non è stata facile come a primo impatto poteva apparire ma nonostante le difficoltà sono stati proclamati i vincitori della Coppa Italia Regione Sardegna 2017 per la Cat. A Fresi Ottavio di Arzachena con i suoi Briquet Griffon Vendeen, mentre per la Cat. B ha confermato il primato Bella Antonello con i suoi segugi maremmani.
Un doveroso ringraziamento al proprietario dell’Azienda Filippo Sanna ed a Luca Cocco per l'ospitalità ed alla Sezione Comunale di Federcaccia Arzachena ed al Presidente Giovanni Spanedda che si è adoperato per la buona riuscita della manifestazione, preparando ed offrendo il pranzo a tutti i partecipanti.
Ma come al solito il merito della buona riuscita si deve ai concorrenti che mai come quest’anno sono stati così numerosi.
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Risultati Semifinale Regionale Coppa Italia per segugi in muta
su cinghiale
Si sono svolte l’ 11 e 12 marzo le prove di eliminazione regionale della Coppa Italia per segugi in muta, nell’ Azienda Agro Faunistica Venatoria Pitroni ad Arzachena nei terreni di proprietà di Filippo Sanna e gestiti da Luca Cocco. Giudice Federale Tomaso Pisanu di Galtellì coadiuvati dai soci e dirigenti della Sezione Federcaccia di Arzachena Danilo Digosciu, Tino Rozzo e Piero Fresi, Delegato il Presidente Provinciale Federcaccia Sassari Mario Azara.La prova non è stata facile come a primo impatto poteva apparire ma nonostante le difficoltà sono stati proclamati i vincitori della Coppa Italia Regione Sardegna 2017 per la Cat. A Fresi Ottavio di Arzachena con i suoi Briquet Griffon Vendeen, mentre per la Cat. B ha confermato il primato Bella Antonello con i suoi segugi maremmani.
Un doveroso ringraziamento al proprietario dell’Azienda Filippo Sanna ed a Luca Cocco per l'ospitalità ed alla Sezione Comunale di Federcaccia Arzachena ed al Presidente Giovanni Spanedda che si è adoperato per la buona riuscita della manifestazione, preparando ed offrendo il pranzo a tutti i partecipanti.
Ma come al solito il merito della buona riuscita si deve ai concorrenti che mai come quest’anno sono stati così numerosi.
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Il CNCN - Comitato Nazionale Caccia Natura segnala che sul sito web di Elsevier, uno dei principali editori mondiali in ambito medico e scientifico, è stato pubblicato uno studio relativo agli effetti sull’organismo del consumo di selvaggina abbattuta con caricamenti tradizionali in piombo realizzato con la collaborazione di Federcaccia..
Lo scopo dello studio è stato quello di misurare i livelli di piombo (Pb) nel sangue dei consumatori abituali di carne di selvaggina, tenendo conto di altre possibili fonti di esposizione al piombo. Un campione di sangue è stato prelevato da 95 individui ed è stato somministrato loro un questionario per raccogliere informazioni generali e dati sul consumo di selvaggina, la pratica della caccia, il consumo di vino e altre possibili fonti di esposizione al piombo. Il piombo nel sangue è stato misurato mediante spettrometria di massa del plasma ad accoppiamento induttivo.
La presenza di piombo nel sangue non è risultata influenzata da età, sesso, residenza in un'area urbana o rurale, consumo di carni di selvaggina, fumo di tabacco o hobby associati a una potenziale esposizione al piombo.
Mangiare carne di selvaggina e la frequentazione di poligoni o campi di tiro non sono stati associati ad alcun aumento dei livelli di piombo nel sangue. I soggetti con possibile esposizione professionale al piombo avevano livelli di piombo leggermente superiori alla mediana, ma la differenza non ha raggiunto la significatività statistica che è stata verificata con l'analisi multivariata.
Sotto, il link da cui è possibile scaricare lo studio http://www.cncn.it/it/news/id/129.aspx.
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Per opportuna conoscenza si segnala di seguito il link dove è possibile vedere il video divulgativo dei progetti e delle ricerche intrapresi e partecipati dall’Ufficio Avifauna Migratoria presentato al convegno organizzato da federcaccia all’Hit Show 2017: https://www.youtube.com/watch?v=lT3Bf2eTNn0
Ufficio Avifauna Migratoria - Progetti e RicercheUfficio Avifauna Migratoria - Video divulgativo sulle ricerche e sui progetti intrapresi e partecipati dall'Ufficio Avifauna Migratoria FIdcSQLSTATE[42000] [1203] User federcaczu1 already has more than 'max_user_connections' active connections
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Allerta massima dei servizi sanitari e veterinari della Regione Sardegna per i nuovi casi di Trichinella comparsi nelle campagne di Orgosolo con il ritrovamento del parassita in nove cinghiali abbattuti nella giornata di caccia del 27 novembre scorso. Il tema è stato illustrato in una conferenza stampa questa mattina a Nuoro, nella sede dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna (IZS). Allarme Trichinella, la Regione ai cittadini: consumate carni sicure e sotto controllo sanitario
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Caccia al Cinghiale stagione venatoria 2016/2017: al via i controlli sanitari. Calendario delle riunioni per i referenti delle compagnie di caccia.
Sassari, 14 ottobre 2016 - In vista dell'imminente avvio della stagione venatoria, previsto per il prossimo 3 novembre, il Servizio Veterinario dell'ASL di Sassari ha programmato una serie di riunioni formative e informative sul territorio, al fine di sensibilizzare tutti i cacciatori al rispetto delle misure sanitarie da applicarsi sui cinghiali cacciati. Le riunioni, rivolte alla partecipazione esclusiva dei referenti delle compagnie di caccia, si terranno ad Ozieri il giorno 19 ottobre, alle ore 18,00, presso gli uffici veterinari in Regione San Nicola; a Bono il giorno 19 ottobre, alle ore 18,30, presso il Centro Sociale sala comunale Piazza Nassiriya; a Sassari il giorno 19 ottobre, alle ore 17.30, nella sala riunioni dell'ASL di Sassari, via Rizzeddu n.21 (ex Ospedale Psichiatrico) presso la Palazzina H. In occasione delle riunioni il Servizio Veterinario provvederà alla consegna ai cacciatori, indipendentemente dai territori di caccia, del materiale necessario per i campionamenti richiesti dalla normativa e a dare tutte le informazioni riguardo la logistica della consegna dei campioni che saranno poi inviati all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna. "Si auspica, anche per quest’anno, la preziosa collaborazione dei cacciatori per raggiungere un numero di campioni che consenta di raccogliere informazioni sempre più certe sulla situazione sanitaria del selvatico nei confronti della Peste Suina Africana," spiega il Direttore del Dipartimento di Prevenzione Francesco Sgarangella. "La dimostrazione dell’assenza di circolazione virale nei cinghiali, infatti, è di fondamentale importanza per il controllo della malattia nel territorio e per la tutela degli allevamenti domestici, oltre che necessaria per consentire la revisione delle aree infette per il selvatico." I controlli consentiranno inoltre di escludere la presenza della trichinellosi, ancora presente nel territorio regionale, causa della grave patologia legata al consumo di carni non controllate ed eventualmente parassitate.SQLSTATE[42000] [1203] User federcaczu1 already has more than 'max_user_connections' active connections
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Come evidenzia il CIC in una nota, Mark Zuckerberg, CEO di Facebook on line in diretta sul famoso social ha dichiarato il suo amore per la caccia, raccogliere il proprio cibo e fare il barbecue.
Nel video dal vivo della durata di 30 minuti, Zuckerberg ha dichiarato: "Le cose hanno un sapore migliore quando si cucina da soli, ma hanno un sapore doppiamente migliore quando hai cacciato da solo l'animale".
Uno dei 10 milioni di spettatori dal vivo del video ha chiesto se cacciasse, e Mark ha confermato che va a caccia (quando ha il tempo). Mark ha dichiarato: "Sì, io caccio. È un buon modo per sentirsi in contatto con la natura".
E ha continuato dicendo che se si mangia carne si dovrebbe anche arrivare a sapere da dove proviene.
Il CIC ricorda che non è la prima volta che Mister Facebook si è dichiarato sulla caccia. Nel 2011 aveva annunciato di voler mangiare solo quello che aveva cacciato lui stesso. Nello stesso anno, il fondatore di Facebook è stato visto in una caccia al bisonte. Durante il video, una foto di lui con un trofeo è stato pubblicata sulla timeline per essere mostrata al pubblico.
Zuckerberg ha dichiarato di aver iniziato ad andare a caccia 4 o 5 anni fa e di esserne rimasto subito conquistato.
Cliccando su questo link http://www.cic-wildlife.org/2016/10/facebook-ceo-declares-love-for-hunting-12-october-2016/ è possibile vedere la nota del CIC e il video.
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L’Ufficio Avifauna Migratoria FIdC invita tutti i cacciatori che si dedicano alla tortora a collaborare al progetto di raccolta delle ali di questo selvatico.
In Europa si sta assistendo anno dopo anno a un continuo e sensibile calo della tortora selvatica e la specie è giudicata “Vulnerabile” in Europa e “Quasi Minacciata” nel territorio dell’Unione Europea. Una situazione particolare, in cui la demografia è più favorevole in UE rispetto al complesso dei Paesi Europei.
Oggi più che mai questa specie ha bisogno di essere gestita e studiata se vorremo continuare a cacciarla. L’Ufficio Avifauna Migratoria FIdC sta collaborando con FACE per la predisposizione del Piano di Gestione Internazionale UE e ha già fornito una stima del totale del prelievo compiuto in Italia.
Nell'ambito di questo impegno di ricerca l’Ufficio Avifauna Migratoria intraprenderà dalla prossima stagione venatoria la raccolta delle ali dei capi abbattuti in tutta Italia. Lo scopo è conoscere la struttura e il successo riproduttivo delle popolazioni che vengono cacciate in Italia, poiché la diminuzione della produttività di giovani appare una delle cause del declino.
È richiesto quindi un impegno a quanti desiderano collaborare a questo importante contributo del mondo venatorio.
I cacciatori che desiderano prendere parte al progetto dovranno consegnare le ali di tutti i soggetti abbattuti, indipendentemente dal numero di capi da loro prelevati. Non è utile infatti, dal punto di vista statistico inviare le ali solo di alcune tortore, ma è necessario far pervenire quelle di tutti i soggetti prelevati nella stagione venatoria dal singolo cacciatore.
Per maggiori informazioni e aderire al progetto è possibile scrivere una mail a avifaunasegreteria@fidc.it oppure telefonare a Marco Fasoli, responsabile del progetto, al 3470557445.
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Il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato la risposta dell’On.le Ministro Galletti all’interrogazione (a risposta immediata) relativa a “calendario attività venatoria e modifica dati Key Concepts”. Non possiamo che plaudire nell’apprendere dell’iniziativa del Ministero che ha informato la Commissione Europea sull’avvio di un ampio confronto con tutti i soggetti portatori d’interesse al fine di acquisire dati scientifici aggiornati ed attendibili in ordine al sostenibile prelievo venatorio, in Italia, delle specie beccaccia, cesena e tordo bottaccio, istituendo allo scopo un “tavolo tecnico”presso la Conferenza Stato/Regioni al quale, per la prima volta, sono state invitate anche le associazioni venatorie (oltre a quelle ambientaliste e protezionistiche). Davvero una svolta rispetto alle posizioni ingiustificatamente intransigenti assunte dal Ministero nel gennaio 2015 allorquando, in ordine alla procedura di EU-Pilot avviata dalla Commissione Europea, addossava sulle Regioni la responsabilità non solo della carenza di dati afferenti l’inizio della migrazione prenuziale, ma altresì della calendarizzazione dell’attività venatoria in contrasto con i pareri dell’Ispra ed in violazione dell’art. 7 della Dir. 2009/147/CE, dimenticando: - che in ossequio all’art. 18 L. 157/1992 ed ai calendari venatori vigenti fino alla stagione 2013/2014 lo stesso Ministero aveva sempre assentito il prelievo delle tre specie migratrici in argomento fino al 31 gennaio, anche dopo l’uscita dei dati Key Concepts nel 2001; - che il parere dell’Ispra è per le Regioni, quanto alla redazione dei calendari venatori, obbligatorio ma non vincolante, (ad eccezione dlla caccia nella prima decade di febbraio) come reiteratamente affermato dalla Magistratura italiana, potendo essere disatteso motivatamente sulla base di dati e risultanze scientifiche acquisite autonomamente; - che la data di chiusura del 31 gennaio non si pone affatto in violazione dell’art.7 Dir. 2009/147/CE, checché ne ritenga l’Ispra sulla base delle proprie induttive informazioni, dal momento che, per sua stessa ammissione in riferimenti bibliografici scientifici propri, l’inizio della migrazione prenuziale della cesena e del tordo bottaccio si registra in febbraio; - che parimenti dicasi per la specie beccaccia, come dimostrato da recenti ricerche aggiornate al 2016, che si fondano su metodologie di studio (radio tracking satellitare) di cui l’Ispra neppure dispone e che smentiscono i risalenti Key Concepts italiani; - che alle Regioni, in materia, l’art. 2.7.10 della Guida applicativa della Dir. 2009/147/CE attribuisce autonomia decisionale in relazione alle caratteristiche territoriali, climatiche ed ambientali, in discostamento dal dato KC nazionale. E’ dunque con grande soddisfazione che le scriventi Associazioni venatorie confermano la loro piena disponibilità a fornire tutto il supporto organizzativo e scientifico necessario alla valutazione dei dati in ordine all’inizio della migrazione prenuziale della beccaccia, della cesena e del tordo bottaccio, nello spirito di leale collaborazione tra privati e Pubblica Amministrazione anche in ossequio al principio di sussidiarietà orizzontale di cui all’art. 118 Cost. . Nell’incontro avvenuto in maggio presso il Ministero dell’Ambiente, le Associazioni Venatorie hanno fornito una panoramica di studi e dati disponibili, di cui alcuni pubblicati su riviste scientifiche riconosciute, che dimostrano la concordanza fra studi ISPRA nazionali, dati regionali e dati dei Paesi Membri UE mediterranei, nell’assegnare al mese di febbraio l’inizio della migrazione pre nuziale delle specie tordo bottaccio, cesena, beccaccia e alzavola. In tale preliminare incontro non è stato tuttavia possibile il necessario e indifferibile confronto fra i risultati, le metodologie e quindi la validità scientifica tra i dati KC vigenti e quanto oggi disponibile. Si ritiene che questo confronto sia oggi la più urgente necessità per continuare il dialogo e aprire il percorso di modifica del KC e di accettazione dei dati regionali. Trattandosi di specie migratrici la cui tutela non è limitata all’interno dei confini nazionali ma estesa invece alle aree di riproduzione, di migrazione, di sosta e di diffusione che hanno dimensioni transnazionali, si chiede all’On. le Sig. Ministro, in funzione proprio di quella attività istruttoria demandata al “tavolo tecnico”, di voler acquisire presso la Commissione Europea e per essa presso il Comitato ORNIS copia di tutta la documentazione afferente, a far tempo dal 2001, l’attività di raffronto dei dati pervenuti dai singoli Stati membri così da verificare in primo luogo se sussistano o meno giustificazioni scientifiche a supporto della consentita differenziazione dei rispettivi calendari venatori quanto alla caccia alla beccaccia, alla cesena ed al tordo bottaccio. La procedura EU-Pilot, che a detta dell’On.le Sig. Ministro avrebbe “costretto” la Presidenza del Consiglio, nelle stagioni venatorie 2014/2015 e 2015/2016, a disporre d’imperio la modifica dei calendari venatori di alcune Regioni italiane disponendo l’anticipazione al 20 gennaio della chiusura della caccia alle tre specie migratrici in questione, è, per usare i termini della Magistratura italiana che ha annullato tali provvedimenti d’imperio, una mera forma di “dialogo strutturato” tra la Commissione UE e uno Stato membro al fine di risolvere preventivamente una possibile violazione del diritto comunitario, la cui pendenza non integra – di per sé – accertamento del mancato rispetto della normativa comunitaria. Sicché, in mancanza del raffronto dei dati internazionali operato dal Comitato ORNIS e parimenti in mancanza di dati nazionali aggiornati, non è dato alla Commissione Europea ne’ al Governo Italiano ipotizzare alcuna violazione della Dir. Uccelli 2009/147/CE che, come noto, non stabilisce alcuna data di chiusura della caccia alle specie migratrici fissando solo, quale termine ultimo, l’inizio della cd. “migrazione prenuziale”. Inizio della migrazione prenuziale che la Commissione Europea ritiene legittimamente individuato in Francia, in Spagna e in Grecia nel mese di febbraio inoltrato, così da consentire la caccia ad alcune specie fino al 20 febbraio, mentre invece pretenderebbe che in Italia sia da anticipare alla seconda decade di gennaio. Palese incongruenza, questa, che le scriventi Associazioni hanno già denunciato al Tribunale della UE; che l’Ufficio Legislativo del Ministero dell’Ambiente e la Commissione Europea hanno riconosciuto effettivamente sussistente; e che porta all’assurda conclusione per la quale una beccaccia o un tordo bottaccio che per ventura si trovi il 20 gennaio sul confine italo-francese, con una zampina di qua e l’altra di là, dovrebbe migrare per la metà italiana e restare dove si trova, cacciabile per un altro mese, per la metà francese. Quale migliore occasione, dunque, del “dialogo strutturato” Italia-Commissione Europea, nell’ambito dell’avviata procedura EU-Pilot, per richiedere con fermezza al Comitato ORNIS delucidazioni al riguardo. Di tutta evidenza occorre infatti urgentemente porre rimedio a tale palese incongruenza mediante le acquisizioni di tutti i dati già disponibili e implementabili, che le Regioni, nell’ambito delle proprie autonomie in materia espressamente riconosciute al punto 2.7.10 della Guida all’applicazione della Dir. Uccelli, con il contributo delle associazioni venatorie ed ambientalistiche, possono espletare ricorrendo a propri Centri di Osservazione, a Istituti universitari, ad accreditati Istituti di ricerca senza che all’Ispra, quale mero organo consultivo ministeriale, possa essere riconosciuto un ruolo di esclusiva competenza e tantomeno decisionale come del resto è stato ribadito non solo dai Giudici nazionali ma altresì dal Governo a margine della discussione parlamentare di approvazione della L. 122/2016 che ha introdotto l’art. 12 bis della L. 157/1992. Come più volte sottolineato dalla Magistratura italiana, infatti, l’Ispra è chiamata ad esprimere pareri che non hanno alcun carattere vincolante per l’attività delle Regioni le quali possono motivatamente stabilire le date di chiusura dell’attività venatoria approvando i propri calendari sulla base di risultanze scientifiche autonomamente acquisite. Le scriventi Associazioni venatorie, pertanto, auspicano l’immediata ripresa del “tavolo tecnico” presso la sede della Conferenza Stato/Regioni, cui poter propositivamente partecipare fornendo i propri contributi scientifici, confidando altresì nell’acquisizione da parte del Ministero dell’Ambiente e per esso dell’Ispra di tutti i lavori svolti a far tempo dal 2001 dal Comitato ORNIS in relazione alla verifica ed istruttoria transnazionali dei dati provenienti dagli Stati membri in ordine alla decade di inizio della migrazione prenuziale della beccaccia, della cesena e del tordo bottaccio e alzavola. E ciò allo scopo di dimostrare, nel rispetto delle rispettive competenze(Ministero, Ispra, Regioni, soggetti portatori di interessi primari), che la chiusura della caccia al 31 gennaio è data congrua alla tutela internazionale delle tre specie migratrici in questione, così da determinare la Commissione Europea a rivedere i Key Concepts e la calendarizzazione dell’attività venatoria quantomeno dei Paesi appartenenti al bacino mediterraneo al fine di evitare, anche nella doverosa considerazione di esigenze economiche, culturali e ricreative, discriminazioni in danno dei cacciatori italiani e disparità di trattamento tra cittadini europei. Confermando il plauso all’iniziativa del Ministro intesa a coinvolgere tutti i soggetti portatori d’interesse in sede di Conferenza Stato-Regioni con la finalità di acquisire dati scientifici aggiornati ed attendibili in ordine al sostenibile prelievo venatorio delle specie in questione, ci dichiariamo nell’assoluta disponibilità a dare il nostro contributo nel fornire nuovi ed ulteriori dati aggiornati. Con l’occasione, voglia gradire, On.le Sig. Ministro, i nostri più deferenti ossequi.
Roma, 29 luglio 2016
Federazione Italiana della Caccia Arcicaccia Enalcaccia ANUU
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E' stato reso noto il parere del Consiglio di Stato del 6 luglio 2016 avente ad oggetto i quesiti posti dal Ministero dell’Interno sull’interpretazione dell’art. 43 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, la cui letterale applicazione da parte delle questure ha avuto come conseguenza il diniego o la revoca della licenza di porto d’armi a coloro i quali avessero riportato una condanna per i reati di cui al primo comma dell’art. 43 del TULPS, anche se intervenuta la riabilitazione.
Il parere del Consiglio di Stato ribadisce (quanto già espresso con il parere del 16 luglio 2014) che a chi è stato condannato per i reati previsti come preclusivi dal citato art. 43 non può essere rilasciata e deve essere revocata se sia stata rilasciata la licenza di porto d’armi senza che possa aver rilievo la conseguita riabilitazione.
Inoltre per le licenze rilasciate in adesione all’interpretazione evolutiva data dalla giurisprudenza amministrativa sull’art. 43, soprattutto laddove si trattasse di condanne molto risalenti e successivamente alle quali l’interessato non fosse più incorso in episodi tali da far dubitare della sua affidabilità, il Consiglio di Stato ha espresso il parere che in presenza di un giudicato (sentenza del Tar), o un decreto presidenziale su ricorso straordinario (ricorso al Presidente della Repubblica), che ha obbligato le questure a rilasciare la licenza di porto d’armi, la licenza stessa non può essere revocata e lo stesso vale in presenza di giudicati (sentenze dei Tar) che hanno obbligato le questure a valutare discrezionalmente la domanda di licenza di porto d’armi presentate da persone condannate per i reati di cui al primo comma dell’art. 43; al contrario in caso di licenze rilasciate a persone condannate per i reati ostativi di cui al primo comma dell’art. 43 senza che avessero impugnato un precedente diniego, le questure potranno revocare la licenza di porto d’armi, revoche che non saranno esenti, comunque, da eventuale annullamento se impugnate avanti al Tar.
Pertanto, allo stato attuale, l’unica via per ottenere la licenza di porto d’armi, in caso di diniego o revoca della stessa ai sensi dell’art 43 del TULPS, è quella del ricorso al Tar o del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
Confermiamo che la Federazione, unitamente ad ANPAM, continuerà ad impegnarsi al fine di ottenere una modifica dell'art. 43 del TULPS. o,
quantomeno, un’interpretazione meno rigorosa dell’articolo stesso che permetta di valutare ogni singolo caso.
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Pubblichiamo quanto ricevuto dalla Federcaccia Sardegna
In una situazione resa difficile da alcune richieste delle province, le associazioni venatorie presenti in Comitato hanno dovuto affrontare una delibera sul calendario venatorio che si basa, per metodo adottato dall'assessorato, sulle richieste e proposte delle stesse province. Ciò nonostante, abbiamo ottenuto un calendario, con le debite riserve sulla migratoria derivanti dai noti ricorsi amministrativi da definire, calendario che resta restrittivo come sempre, ma in termini tali da consentire ancora una attività venatoria. Nonostante la richiesta di chiusura della caccia alla stanziale (pernice e lepre) e non solo, sostenuta anche nella seduta di cui trattasi. Questo dovuto alla solidarietà delle associazioni venatorie in Comitato ed alla sensibilità di diversi colleghi dello stesso, ma per completezza all'equilibrio anche propositivo dell'Assessore.
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- Tortora (10 capi giornalieri) il 1 e 4 settembre 2016 giornata intera.
- Pernice (2 capi a giornata) e Lepre (1 capo a giornata) il 25 settembre e 2 ottobre per la mezza giornata.
- Acquatici dal 25 settembre sino al 29 gennaio 2017 (Con gli stessi capi dello scorso anno).
- Merlo, Quaglia, Allodola, Coniglio dal 25 settembre sino al 29 dicembre 2016.
- Tordo bottaccio, Tordo sassello, Cesena, Beccaccia e Beccaccino dal 25 settembre sino al 19 gennaio 2017. Con Promessa (messa a verbale), di riunire il CRF non appena il TAR del Lazio si esprimerà (previsto per il 6 Dicembre) in merito al potere sostitutivo esercitato dal Ministro Galletti.
- Colombaccio dal 2 ottobre per mezza giornata, dal 9 ottobre sino al 9 Febbraio per giornata intera. Nelle giornate di Febbraio 2017 con l’ausilio del cane da riporto.
- Cinghiale e Volpe (apertura il 25 Settembre per la volpe) dal 3 novembre anche di giovedì e festivi infrasettimanali sino al 29 gennaio 2017. Ad esclusione della giornata del 1° Gennaio.
Da giovedì 6 Ottobre 2016 le giornate sono intere.
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Si è svolto ieri a La Corte ospitato dalla famiglia Puggioni, il Memorial Dedola. In un clima di cordialità e sportività i concorrenti hanno effettuato il proprio turno divisi in tre campi di gara. Questi i risultati delle batterie: Campo A giudicato da Sergio Grassi, 1° Cossu Giovanni, 2° Orani Battista, 3° Puggioni Mario - Campo B giudicato da Giovanni Pirisi, 1° Camboni Aldo, 2° Spanu Franco, 3° Puggioni Andrea - Campo C giudicato da Mario Azar, 1° Camoglio Gianpiero, 2° Canetto Andrea, 3° Figus Antonio
Il primo classificato di ogni campo ha partecipato al barrage finale per l’assegnazione del Trofeo offerto dalla Famiglia Dedola ed ha avuto la meglio Giovanni Cossu.
E’ stata premiata anche la Lady 1^ classificata Maria Elena Ganadu.
A tutti i vincitori sono stati offerti sacchi di mangime per cani offerti dalla ditta Trainer ed AcquaZoo.
La Federcaccia di Sassari e la Famiglia Dedola ringrazia Giudici, gli amici addetti alla messa in campo delle quaglie, alla Zac La Corte del Cacciatore che ha ospitato la manifestazione, a Sandro Saba di Acqua Zoo ed a tutti i cinofili presenti.
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Federcaccia Sardegna in ordine al Seminario tenutosi in Orroli il 7 u.s. avente per oggetto la fauna migratoria e, conseguentemente, i tempi e modi di regolarne il prelievo.
Desidera ringraziare la Provincia di Cagliari ed il Sindaco di Orroli, Ing. Antonio Orgiana, per la perfetta organizzazione dello stesso seminario.
In esso, a parte l’intervento del Presidente Regionale della Federcaccia, abbiamo prodotto una memoria del nostro Ufficio Migratoria, ormai ben noto nel campo, che pensiamo possa interessare tutti i cacciatori e che di seguito pubblichiamoScarica allegato (PDF)
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CAGLIARI, 23 MAGGIO 2016 - La lotta alla Peste suina africana deve tener conto dell’analisi della malattia presente fra i cinghiali, in alcuni casi sieropositivi e molto più di raro viruspositivi, che grazie a una stretta collaborazione fra cacciatori e istituzioni regionali ha permesso di raccogliere e rielaborare numerosi dati sullo stato della PSA nei 32 Macroareali in cui è diviso il territorio isolano. Se ne è parlato oggi nella sala riunioni del primo piano della Torre del palazzo regionale tra i rappresentanti dell’Unità di progetto per l’Eradicazione della Peste suina africana e quelli delle associazioni venatorie sarde. Dati sull'ultima campagna venatoria. Sandro Rolesu, dell’Istituto zooprofilatico della Sardegna ha illustrato i dati raccolti nella stagione di caccia al cinghiale 2015-2016: 12734 campioni conferiti dalle compagnie di caccia alle ASL competenti, di cui 245 risultati sieropositivi e 13 viruspositivi. I Comuni da cui sono pervenute le maggiori criticità riguardano il Macroareale di Buddusò, che comprende anche gli agri di Bitti e Alà dei Sardi. Poi, in ordine sparso, Bultei e Bolotana, Osilo, Tergu, Chiaramonti e Seulo. Questo importante scambio di sinergie e informazioni fra cacciatori e Unità di progetto ha permesso di confermare gli studi già redatti dal personale sanitario regionale sullo stato della malattia nel selvatico nei diversi territori dell’Isola. Proroga obblighi per poter esercitare caccia al cinghiale. A seguito delle interlocuzioni di oggi con i rappresentati delle associazioni venatorie, è stata prorogata dal primo giugno al prossimo 27 giugno la scadenza per i cacciatori, comunque organizzati, della comunicazione ai Servizi veterinari della ASL e alla Stazione Forestale e di Vigilanza Ambientale, competenti per territorio, del nominativo del cacciatore referente per l’esercizio della caccia al cinghiale. Entro il 27 giugno vanno inoltre comunicati l’indirizzo e la località e, qualora di difficile individuazione attraverso le coordinate GPS, il luogo dove verranno raccolti i cinghiali abbattuti per essere eviscerati, sezionati e stoccati. Tali luoghi non potranno assolutamente essere situati presso aziende suinicole. Impegni più specifici riguardano i cacciatori che svolgono attività venatoria nelle aree infette da PSA nel selvatico. Sempre entro il 27 giugno i cacciatori dovranno nominare un referente per l’esercizio della caccia al cinghiale che ha il dovere di garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie e gestionali contenute nel quarto provvedimento elaborato dall’Unità di progetto e consultabile, insieme ai suoi allegati, al seguente link: http://goo.gl/ddYSnj Il cacciatore referente dovrà quindi trasmettere, entro tale data, ai Servizi veterinari della ASL e alla Stazione Forestale e di Vigilanza Ambientale, competenti per territorio, una formale richiesta di deroga al divieto di caccia, previsto per questi macroareali infetti. Il referente dovrà inviare cartografia dell’area di caccia, con indicazioni del Comune, o elenco dei Comuni, dove verrà praticata e il luogo dove verranno raccolti i cinghiali abbattuti per essere eviscerati, sezionati e stoccati. Entro il 27 giugno di ogni anno il referente dovrà infine comunicare l’elenco dei cacciatori, dei battitori e di tutte le persone che fanno parte a diverso titolo del gruppo di caccia organizzato. Porte aperte al confronto. “L’incontro di oggi è stato molto positivo e proficuo sul piano dell’elaborazione degli interventi da mettere in campo nei prossimi mesi per l’eradicazione della PSA: lo scambio di idee, il dialogo e il confronto fra istituzioni e associazioni venatorie è tassello fondamentale per cancellare un virus che da 38 anni ha fatto indossare la maglia nera al comparto suinicolo sardo”. Lo ha detto il responsabile dell’Unità di progetto e direttore generale della presidenza della Regione, Alessandro De Martini, che ha poi aggiunto: “Le porte dei nostri uffici sono aperte alle buone proposte e alle domande dei tanti portatori di interesse che hanno a che fare con Peste suina africana. Questo è stato il nostro modo di operare dal primo giorno e così sarà anche per il futuro".
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Eradicazione peste suina africana, al via la formazione
L'Agenzia Laore Sardegna ha avviato i corsi rivolti ai referenti delle compagnie di caccia, ai titolari delle Aziende agrituristiche venatorie (AATV), delle Zone addestramento cani (ZAC), degli allevamenti di cinghiali a scopo di studio e ripopolamento e ai presidenti delle zone in concessione per l’esercizio della caccia autogestita. I corsi rientrano nell'ambito del progetto regionale per l'eradicazione della peste suina africana (PSA), finalizzato a debellare il morbo che affligge il comparto suinicolo isolano, attraverso misure sanitarie di contrasto della malattia nei cinghiali. La formazione, secondo quanto disposto dall’art. 9 del Quarto provvedimento del Responsabile dell'Unità di Progetto, consiste in un incontro, della durata di circa 2 ore, tenuto da tecnici dell’Agenzia con la partecipazione del personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna e dei veterinari delle Aziende Sanitarie Locali. Sito principale Regione Sardegna - Quarto provvedimento PSA AdesionePer usufruire della formazione gli operatori devono effettuare una pre-iscrizione online, utilizzando il modulo predisposto nella sezione Servizi online del sito, accessibile anche attraverso il link sottostante. Sezione Servizi online - modulo pre-iscrizione corso PSAGli Sportelli unici territoriale dell'Agenzia sono a disposizione degli interessati per il supporto necessario alla pre-iscrizione. Elenco e sedi degli Sportelli unici territorialiSedi e date degli incontri Calendario aggiornato al 27.04.2016 [file .pdf]Per informazioniLaore Sardegna - Servizio Sviluppo delle filiere animali - Unità Organizzativa Sviluppo filiere carni e allevamenti minoriDaniela Sardo, tel. 070 6026 2291 - e-mail: danielasardo@agenzialaore.it Paola Murru, tel. 070 6026 2428 - e-mail: paolamurru@agenzialaore.it Consulta le pagineSpeciale eradicazione Peste Suina AfricanaSQLSTATE[42000] [1203] User federcaczu1 already has more than 'max_user_connections' active connections
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Nei giorni scorsi il presidente FACE Michl Ebner ha scritto al ministro Gian Luca Galletti sulla questione EU Pilot 6955/14/ENVI, indirizzandola per conoscenza anche agli eurodeputati Renata Briano, Paolo De Castro, David Sassoli e Damiano Zoffoli. Questo il testo della missiva:
Egregio Ministro,
ho seguito da vicino le vicende che hanno per ben due anni consecutivi condotto alla riduzione dei calendari venatori italiani tramite l’esercizio del potere sostitutivo ex artt. 120 comma 2 Cost. e 8 comma 4 della legge 5.6.2003, n. 131. Da cittadino italiano e da Presidente della FACE, Federazione Europea delle Associazioni per la Caccia e la Conservazione, mi rammarico che si debba ricorrere a una misura d’urgenza per far fronte a una semplice richiesta di informazioni da parte della Commissione europea.
La misura adottata dal Ministero dell’Ambiente rappresenta la rinuncia a voler tutelare i diritti di cittadini italiani. Altri Paesi membri assumono atteggiamenti ben più fermi in queste occasioni, nel pieno rispetto della normativa europea.
In questo contesto le posizioni prese dagli europarlamentari Briano, De Castro, Sassoli e Zoffoli sono da considerare come un prezioso contributo per aiutare l’Italia a dare una risposta all’EU-Pilot.
Come Presidente della FACE metto a disposizione i nostri servizi tecnico-giuridici per risolvere questo caso nell’interesse dell’Italia.
Come hanno ribadito recenti sentenze dei TAR della Liguria e della Toscana, l’EU-Pilot non è che una forma di dialogo “strutturato” tra la Commissione europea e uno Stato membro al fine di risolvere preventivamente una “possibile” violazione del diritto dell’UE e di evitare di ricorrere a procedimenti formali d’infrazione ex art. 258 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Paradossalmente, nonostante l’intervento del Ministero dell’Ambiente sui calendari venatori, la domanda della Commissione rimane senza risposta. L’EU Pilot rimane dunque aperto.
La guida della Commissione europea alla disciplina della caccia nell'ambito dell'applicazione della direttiva 2009/147 ICE (paragrafo 2.7.10) consente espressamente alle Regioni degli Stati membri di fissare date delle stagioni di caccia differenti rispetto al dato Key Concept nazionale di talune specie, nel caso in cui tali Regioni siano in possesso di dati scientifici a supporto della loro decisione.
Le recenti sentenze dei TAR della Liguria e della Toscana dimostrano inequivocabilmente che la discriminante nella definizione dei calendari venatori sono i dati scientifici. Sarebbe quindi logico che il Ministero dell’Ambiente, anziché interrompere immotivatamente la legittima attività venatoria con un danno anche economico per il cittadino, richiedesse alle Regioni i dati scientifici raccolti a giustificazione del discostamento dai Key Concepts.
Queste sentenze dimostrano il buon lavoro svolto da molte Regioni italiane che hanno sopperito alle carenze da parte dell’ISPRA, aggiornando i dati scientifici relativi alla migrazione prenuziale di alcune specie di uccelli con studi propri.
In questo senso La invito a riconoscere la validità di tali studi mettendo in atto un piano di raccolta e di elaborazione dati al fine di aggiornare i Key Concept italiani sul modello proposto dal documento Proposals for a methodology for the regular updating of the Key Concepts of Article 7(4) of the Birds Directive1, preparato da FACE e da BirdLife International, che prevede l’istituzione di comitati nazionali partecipati anche da associazioni venatorie per la raccolta e per l’invio dei dati alla Commissione europea.
Il vantaggio di un tale comitato nazionale consisterebbe nella riduzione del conflitto esistente tra portatori di interessi e nel riconoscimento che l’evidenza scientifica può essere prodotta da enti diversi dall’ISPRA, incluse le associazioni venatorie.
Analogamente il problema storno può trovare una corretta soluzione, essendo realizzabile un prelievo in piccola quantità, senza creare una conflittualità permanente, nel rispetto della normativa europea.
Il ricorso all’esercizio del potere sostitutivo per modificare i calendari venatori regionali è strumento sproporzionato. Tale misura non fa che aumentare la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni sia italiane che europee. La FACE è a Sua disposizione per la ricerca di soluzioni che permettano all’Italia di dare valide risposte alla Commissione europea.
Distinti saluti
Dr. Michl Ebner
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1 spedizione del diario o fotocopia di esso per posta a Federazione Italiana della Caccia, Via Salaria 298/A,00199 Roma
2 per fax al numero 06/844094217
3 scansione o foto delle pagine per mail a avifaunasegreteria@fidc.it
Nel ringraziare tutti coloro che negli anni hanno contribuito alla ricerca, informiamo che sono stati analizzati i dati dei diari per le specie turdidi, allodola e tortora per le prime tre annualità della ricerca e presentati nella tesi di laurea "L'impiego dei diari di caccia: indicazioni gestionali per allodola e turdidi cacciabili in Italia" dal Dott. Marco Fasoli, presso l'Università di Padova, Corso di laurea in Tecnologie Forestali e Ambientali, relatore Prof. Maurizio Ramanzin. In questo lavoro viene evidenziato come la raccolta e trasmissione dei dati sugli abbattimenti possa contribuire in modo rilevante nella difesa dell'attività venatoria.
In allegato l'abstract della tesi.
Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile scrivere alla segreteria dell'ufficio avifauna migratoria al seguente indirizzo avifaunasegreteria@fidc.it .
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Il TAR della Toscana ha accolto il ricorso proposto dalla CCT contro l’atto del Governo verso la chiusura anticipata della caccia al 20 di gennaio per le specie tordo bottaccio, beccaccia e cesena.
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Informiamo che è in corso di pubblicazione la modifica del Piano di eradicazione della peste suina, dove è stata posticipata la data come termine ultimo per la presentazione della richiesta per la caccia al cinghiale, al 1° giugno e non 1° marzo come previsto dall'attuale piano.
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14^ COPPA ITALIA PER CANI DA SEGUITA
SINGOLI, IN COPPIA o PARIGLIA SU CINGHIALE
LA FEDERCACCIA di SASSARI ORGANIZZA L’ELIMINATORIA PROVINCIALE PER L’ACCESSO ALLA SEMIFINALE REGIONALE DELLA COPPA ITALIA PER SEGUGI
LE PROVE SI TERRANNO:
2-3-9-10 aprile 2016
presso la ZAC di Chiaramonti
Raduno 07,00 presso il Bar Rifornitore sulla SS-Tempio
CHIUSURA ISCRIZIONI ENTRO IL 26 marzo 2016
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COPPA ITALIA DI CACCIA CON CANI DA SEGUITA SU CINGHIALE IN MUTA PER CANI ISCRITTI E NON ISCRITTI ELIMINATORIA REGIONALE
19-20 MARZO 2016 CAT. A e B
PRESSO LA ZAC LA LITTARRU LOCALITA’ VIDDALBA - BIVIO DI LAVRU RADUNO ORE 07,00 PRESSO L’AMERICAN BAR DI SANTA MARIA COGHINAS
LE ISCRIZIONI DOVRANNO PERVENIRE PER FAX ALLO 079.236474 ENTRO IL 13 MARZO 2015 ISCRIZIONE €. 60,00 PER MUTA
Da versare tramite bonifico bancario IT20 O 0100517200000000022445 BNL Sassari o direttamente presso la Sezione Provinciale di appartenenza
LA FEDERCACCIA indice la Coppa Italia, prove con cani da seguita, iscritti e non iscritti, su cinghiale, dove è prevista una finale nazionale con selvatico abbattuto. Al campionato possono prendere parte atleti con mute di segugi di qualunque razza, nazionale ed estera, iscritti o meno ai libri genealogici dell’ENCI, di qualsiasi età e di proprietà o condotti da atleti in possesso della tessera Federcaccia, porto d’arma valido. Si ricorda che per tutti i soggetti presentati è obbligatoria l’ISCRIZIONE ALL’ANAGRAFE CANINA. E’ AMMESSA LA PARTECIPAZIONE ANCHE DI SOGGETTI DI PROPRIETA’ DI CINOFILI IN POSSESSO DI TESSERA AMICA FIDC NON TITOLARI DI PORTO D’ARMI, PURCHE’ CONDOTTI DA TITOLARI DI PORTO D’ARMI
LA PARTECIPAZIONE E’ PREVISTA NELLE SEGUENTI CATEGORIE:
CAT. A -mute composte esclusivamente da cani iscritti
CAT. B – mute composte interamente o parzialmente da segugi non iscritti
Per la formazione delle mute è ammessa l’associazione di più proprietari o conduttori che siano forniti dei documenti: TESSERA FEDERCACCIA –PORTO D’ARMI (PER I CONDUTTORI)
IN OGNI CASO IL O I CONDUTTORI – DEVONO ESSERE ISCRITTI ALLA FEDERCACCIA.
I SORTEGGI DELLE GIORNATE DI GARA VERRANNO EFFETTUATI IL 15 MARZO PRESSO I LOCALI DELLA FEDERCACCIA SARDEGNA MENTRE I TURNI VERRANNO SORTEGGIATI SUL CAMPO
Vige il regolamento Fidc che potrà essere scaricato dal sito www.federcaccia.org
Premi: verrà premiata la squadra Campione Regionale Cat. A e Cat.B
Delegato Federcaccia: da definire
Giudicherà la gara giudice Federale: da definire
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Il Tar ligure smonta completamente le argomentazioni portate dal Governo a sostegno del proprio ricorso al potere sostitutivo e riconosce il diritto delle Regioni a fissare date discordanti da quelle indicate dai Key Concept nazionali se scientificamente sostenute
Con sentenza depositata oggi, 5 febbraio, il Tribunale amministrativo regionale per la Liguria ha emesso sentenza favorevole alla Regione Liguria relativamente al ricorso promosso da questa e ad adiuvandum dalla Federcaccia nazionale assistita dall’Avv. Alberto Maria Bruni dello Studio Morbidelli di Firenze insieme a Enalcaccia, ANUUMigratoristi e Arci Caccia, e sempre ad adiuvandum dalle rappresentanze regionali delle stesse Associazioni e da Anlc regionale, contro il Consiglio dei Ministri per l’annullamento della delibera nella parte in cui prevedeva la chiusura anticipata della caccia al tordo bottaccio al 20 gennaio 2016.
La sentenza conferma così la sospensione della delibera decisa dallo stesso Tar su procedura d’urgenza e stabilisce con chiarezza la completa mancanza dei presupposti sostanziali e procedurali per consentire al CdM di procedere all’intervento sostitutivo, sottolineando che il caso EU Pilot 6955/14/ENVI chiamato a giustificazione “non integra - di per sé - accertamento del mancato rispetto della normativa comunitaria, requisito necessario per il sorgere del potere sostitutivo del Governo”, mancando in più “il requisito della ‘assoluta urgenza’, impropriamente richiamato dal provvedimento impugnato per giustificare l’omessa convocazione del presidente della giunta regionale alla riunione del Consiglio dei ministri del 15.1.2016, secondo l’ordinaria procedura”.
Di fondamentale importanza da parte del Tar Liguria l’aver “rilevato altresì – nel merito – come la guida della Commissione europea alla disciplina della caccia nell'ambito dell'applicazione della direttiva 2009/147 ICE (paragrafo 2.7.10) consenta espressamente alle regioni degli Stati membri di fissare date delle stagioni di caccia differenziate rispetto al dato Key Concepts nazionale di talune specie (doc. 8 delle produzioni di parte regionale), quando queste regioni siano in possesso di dati scientifici a supporto che attestino una differenza nell'inizio della migrazione pre-nuziale, e che, nel caso di specie, il dato assunto dalla Regione Liguria appare confortato da una seria istruttoria”.
Una sentenza importantissima, che forse non è esagerato definire storica, e che dimostra la piena valenza delle posizioni sostenute da Federcaccia sull’ importanza dei dati tecnico scientifici derivanti da ricerche e studi aggiornati per le Regioni e il pieno valore della Guida Interpretativa, così come sostenuto da sempre dalla nostra Associazione e dai nostri uffici tecnici, cui va anche il ringraziamento per il ruolo svolto contribuendo senza alcun dubbio al raggiungimento anche di questo risultato.
L’auspicio adesso è che il Ministro dell’Ambiente e il Consiglio dei Ministri prendano atto della totale mancanza di sostenibilità delle proprie posizioni su questo tema, rivedendo le proprie convinzioni e abbandonando una volta per tutte l’obiettivo, immotivato da tutti i punti di vista come è stato ampiamente dimostrato, di modificare i tempi di caccia della migratoria per il tordo bottaccio - ma vale anche per cesena e beccaccia - rispetto a quanto previsto dalla legge 157/92.
Roma, 5 febbraio 2016 – Federazione Italiana della Caccia
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Come è noto e come avevamo già comunicato tempo addietro, la Commissione Europea, anche in conseguenza dei recenti atti di terrorismo, ha avanzato un’ipotesi di revisione della Direttiva Armi in chiave restrittiva rispetto a quanto attualmente in vigore, che andrebbe a colpire in particolare cacciatori e tiratori sportivi. Face e le associazioni che la compongono si sono immediatamente attivate facendo pervenire agli organi competenti la loro opinione in merito, ma anche i singoli cittadini dell’Unione possono esprimere il proprio parere. Si segnalano due link, il primo che consente di firmare una petizione da indirizzare al Consiglio Europeo e l’altro che porta direttamente al sito della Commissione europea per lasciare i propri commenti e suggerimenti. Questa ultima possibilità scade il 31 gennaio. Invitiamo quindi chi non lo avesse ancora fatto di affrettarsi a far sentire la sua voce. Questo il link alla pagina della petizione dove si possono leggere le motivazioni e esprimere la propria opinione: https://www.change.org/p/council-of-the-european-union-eu-you-cannot-stop-terrorism-by-restricting-legal-gun-ownership?recruiter=false&utm_source=share_petition&utm_medium=email&utm_campaign=share
Questo il link alla pagina della Commissione Europea: https://ec.europa.eu/transparency/regdoc/?fuseaction=feedback&docId=3085376SQLSTATE[42000] [1203] User federcaczu1 already has more than 'max_user_connections' active connections
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Il Tar Toscana ha respinto la richiesta, presentata dalle Associazioni della Confederazione Cacciatori Toscani il 20 gennaio scorso ed a cui aveva aderito, depositando memoria ad adiuvandum, anche la Regione Toscana - di sospensione cautelare della delibera del Governo che dispone l'anticipata chiusura della caccia a beccaccia, tordo bottaccio e cesena. La delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri diventa dunque definitivamente efficace, con il divieto per gli ultimi giorni della stagione di cacciare cesena, beccaccia e tordo bottaccio. La CCT conferma il proprio giudizio sull'inconsistenza delle ragioni che hanno condotto a questo atto di inqualificabile prevaricazione da parte del Governo, stigmatizza il modo con cui l'intera vicenda è stata gestita anche sul piano formale (comunicazioni incerte e intempestive, l'atto ufficiale notificato all'ultimo momento) e conferma il proprio impegno a continuare in tutte le sedi la battaglia per fare chiarezza una volta per tutte; a cominciare dal Tar che dovrà ora fissare la Camera di Consiglio per l'esame collegiale e decidere le udienze sul merito. In allegato il testo della delibera del Governo e il ricorso presentato al Tar Toscana dalle Associazioni della Confederazione Cacciatori Toscani.
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Federcaccia Sardegna con le altre Associazioni Venatorie, prende visione ed atto del recente provvedimento ministeriale limitato peraltro alla Regione Umbra, con cui, utilizzando il potere sostitutivo, si dispone la riduzione del calendario venatorio al 20 gennaio per tordo bottaccio, beccaccia e cesena.
Niente di nuovo sotto il sole dicevano i romani in latino, il governo ripete l’assunto Ispra espresso in via cautelativa, dato che le prove avvenute con catture anche di mano Ispra dimostrano sempre che il ritorno del bottaccio inizia a metà febbraio così come per beccaccia e altri migratori del resto, come ormai accertato ed applicato in altri Stati che si affacciano sul Mediterraneo.
Federcaccia e le altre Associazioni Venatorie del cartello nazionale hanno ricorso ai Tar Toscana ed al Tar pilota del Lazio, sperando che sia messo fine ad un grottesco e dannoso, nonché ingiusto iter ideologico protezionistico.Federcaccia Sardegna
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Federcaccia Sardegna deve precisare in ordine alla negata possibilità di estensione del calendario venatorio al tordo ed alla beccaccia sino al 31 gennaio con la motivazione di antigiuridicità resa dall’Assessorato Regionale Ambiente nella riunione del 13 scorso.
Federcaccia ha sostenuto la giuridicità di quanto richiesto, conclamata nel merito nei calendario venatori di almeno sette regioni italiane, senza contare quelle di circa altrettante nazioni straniere.
Abbiamo prima citato poi letto in riunione la motivazione consolidata del Tar Liguria in recentissima sentenza in cui è confermata la giuridicità del principio de quo, basato sempre sui criteri scientifici espressi nel key concept. La sentenza riguarda il tordo giacché in discussione in quel procedimento. La beccaccia è ormai al là di queste discussioni giacchè è stata esaminata con sistemi modernissimi nei suoi viaggi migratori, per cui il 31 gennaio è soltanto un riferimento di legge
E’ legittimo cacciare il tordo bottaccio sino al 31 gennaio.
Le affermazioni di base politica dell’assessorato non possono inficiare un principio giuridico consolidato secondo la giurisprudenza amministrativa italiana, ed è questo il secondo anno in cui la Regione Sardegna si autolede, con danno agli utenti specifici ed a tutte le categorie che lavorano nell’indotto.
Sarebbe a questo punto necessario un intervento equilibratore dall’alto, ad evitare conflitti che possono degenerare proprio in un momento giuridicamente rilevante che vede finalmente l’attenzione politico amministrativa spostata sul piano faunistico regionale fino poi all’attuazione complessiva della legge 23.
Il presidente Regionale FIdC Sardegna, Avv. Franco Sciarra
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Venerdì 11 settembre si è svolta presso la Federcaccia di Sassari, un'Assemblea fra i consiglieri e delegati provinciali alla quale hanno partecipato diversi capi caccia della provincia di Sassari ed Olbia-Tempio.
Il dibattito ha messo in luce le problematiche e le conseguenze negative per l'attività venatoria che potrebbero esserci se il progetto di eradicazione della peste suina venisse attuato nella maniera più restrittiva, così come da voci correnti.
I presenti si sono detti molto preoccupati per un progetto che così come prospettato potrebbe non essere attuabile per tanti aspetti e non dare i risultati sperati.
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Federcaccia pubblica ancora gli esiti del sondaggio parziale effettuato tra i propri iscritti, sulla caccia, sottolineando che sul problema ambiti (ATC) vi sarebbe una prevalenza del no agli stessi.
I motivi vanno ricercati non tanto nella questione territoriale, quanto nei seri problemi che tali istituti stanno creando nelle altre regioni.
Comunque Federcaccia Sardegna seguirà il trend che deriva dal proprio sondaggio
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Il Comitato faunistico, presieduto dall’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, si è riunito per discutere il parere ISPRA e approvare definitivamente il calendario venatorio. Le principali date deliberate riguardano: la pre-apertura per la tortora nelle giornate del 3 e 6 settembre; l’apertura generale della caccia al 27 settembre e, a seguire, per tre mezze giornate il 4 e 11 ottobre; per la beccaccia, il Comitato ha confermato l’apertura al 15 di ottobre e utilizzato lo strumento della sovrapposizione della decade, consentito dalla normativa vigente, al fine di motivare la chiusura al 17 gennaio; per la cornacchia si chiederà un ulteriore parere all’ISPRA al fine di prolungare il prelievo alla prima settimana di febbraio; per gli anatidi si conferma la chiusura al 31 gennaio; per il tordo sassello e bottaccio è prevista la chiusura al 17 gennaio (termine massimo ai sensi della normativa vigente). Per quanto concerne la caccia al cinghiale, il Comitato su proposta dell’assessore Spano ha confermato la chiusura al 31 gennaio nelle giornate di domenica e festivi infrasettimanali. Relativamente alla previsione di consentire la caccia “grossa” il giovedì, il Comitato ha discusso delle problematiche dei danni alle coltivazioni e della gravità della situazione sanitaria causata dalla peste suina africana. Si è preso atto dell’esigenza di un approfondimento ulteriore e della necessaria condivisione della regolamentazione venatoria. Inoltre, è stato deciso che l’argomento dovrà essere oggetto di un approfondimento congiunto tra l’Unità di progetto e gli Assessorati competenti (Sanità, Agricoltura e Ambiente) per presentare al Comitato una rigorosa proposta in tal senso.
A fine riunione si è tenuta la presentazione del provvedimento sull’eradicazione della peste suina nei cinghiali.
Il colombaccio potrà essere cacciato anche nelle giornate di: 4,7,10 febbraio 2016
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Federcaccia Sardegna comunica di aver sostenuto la proposta di calendario delle tre associazioni venatorie presenti in Comitato Regionale Faunistico anche e sopratutto della seduta del 9 u.s.
Tuttavia non può condividere alcuna forma di rappresentanza per delega che non sia autorizzata espressamente o non risulti dalla nostra sigla anche nella forma dell'intervista.
Ciò per evitare confusioni comportamentali ad esempio sulla diffusione di un calendario il cui iter (verbale, parere Ispra, successiva approvazione per la formazione del decreto assessoriale) non sia ancora completato e quindi va preso con favore ma con riserva.
Il problema del cinghiale va certamente rivisto nei modi della giornata del giovedì, giacché una prova misurata potrebbe dare le risposte auspicate in relazione ai danni, senza compromettere l'organizzazione delle battute della domenica.
Bisogna considerare che noi avevamo previsto un aumento della pressione sul cinghiale ma non quello che è stato deliberato e quindi dovremo tutti porre la massima attenzione nel rivederlo giacché interessa diecine di migliaia di persone.
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Prosegue da parte di Federcaccia Sardegna affiancata dall’Ufficio Avifauna Migratoria l’impegno per garantire ai cacciatori isolani un calendario venatorio corretto e corrispondente alla legislazione nazionale e alle direttive europee, affinché non si ripetano episodi come quelli che la scorsa stagione venatoria hanno visto chiudere il prelievo del tordo bottaccio addirittura all’8 gennaio, data precedente a quanto accettato oggi dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Ambiente ovvero il 20 di gennaio. In realtà in Sardegna sarebbe possibile continuare la caccia fino al 31 gennaio attraverso l’utilizzo di dati regionali in discostamento dal Key Concept nazionale secondo il paragrafo 2.7.10 della Guida alla disciplina della caccia UE; in particolare come da sempre esposto dall’Ufficio Avifauna Migratoria per la Sardegna esistono dati evidenti di ricatture che testimoniano un inizio della migrazione prenuziale non prima della terza decade di gennaio; attraverso quindi la decade di sovrapposizione sarebbe possibile arrivare fino al 31 gennaio. Inoltre la regione Sardegna tre anni fa ha affidato alla società Anthus uno studio per la valutazione della fenologia migratoria dei turdidi che però ad oggi non ha ancora prodotto risultato definitivo. Con questa società si è instaurato un dibattito con FIdC Sardegna, attraverso l’Ufficio Avifauna Migratoria, perché le ultime posizioni della società Anthus sostengono un possibile inizio della migrazione prenuziale del tordo bottaccio addirittura dalla metà di dicembre in avanti. Queste posizioni sono ritenute da FIdC e dall’Ufficio Avifauna Migratoria del tutto non condivisibili. A questo proposito si allega la risposta fornita dall’Ufficio alle ultime posizioni espresse dalla società Anthus.
Questa lettera è stata ovviamente inviata da FIdC Sardegna alla Regione Sardegna, ai membri del Comitato Regionale Faunistico e alla società Anthus.
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La Federcaccia Sardegna pubblica per opportuna diffusione la replica dell'Ufficio Migratoria della Federazione Italiana della Caccia, sulla questione tecnico-scientifica del calendario venatorio Sardo.
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Federcaccia Sardegna, dopo le note vicende sul calendario venatorio sardo, ha esaminato la possibilità di contestare giudizialmente in linea di principio e quindi a posteriori rispetto alla stagione venatoria, la parte del provvedimento relativo alla caccia alla migratoria nel mese di gennaio.
Allo stato, si è ritenuto, pur riaffermando le motivazioni di forte critica al riguardo, che non sia possibile sostenere ora un giudizio al Tar che sarebbe stato più puntuale e con possibilità anche temporali di concreta efficacia, quando però si riteneva possibile la tempestiva correzione democratica dello stesso provvedimento. Così non è avvenuto.
Confidiamo, frattanto, che dal ricorso, anche da noi sostenuto in quanto Federcaccia, avanti il Tar Lazio contro il noto provvedimento ministeriale, possano sortire interpretazioni di principi anche generali che consentano di ottenere una più giusta regolamentazione in futuro, anche in Sardegna, citata nel ricorso de quo in quanto, per studi consolidati, facente parte del medesimo contesto tirrenico con Toscana, Liguria, Corsica ed, addirittura, oggetto di studi specificamente dedicati, data la posizione sulla direttrice della migrazione in cui si trova la nostra isola.
Pertanto, stiamo collaborando con lo studio legale Morbidelli-Bruni di Firenze per sostenere il ricorso de quo, nonché la denuncia, proposta dallo stesso studio per l’Atc di Grosseto, della ingiusta difformità, nello stesso contesto, tra la data di inizio della migrazione di ritorno (e quindi di chiusura della caccia per alcune specie della migratoria) prevista per la Francia rispetto a quella prevista per l’Italia.
Federcaccia Sardegna
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La Provincia di Sassari , settore ambiente agricoltura , ha in questi giorni pubblicato il bando di selezione per corsi di preparazione per coadiutori nell’attività di controllo della fauna selvatica ai fini del successivo rilascio del certificato di idoneità.
La finalità del corso è quella di creare figure specialistiche e dinamiche che siano di supporto nello svolgimento di attività di gestione faunistica e di prevenzione dei danni anche con interventi aventi carattere di urgenza.
Il provvedimento è stato più volte sollecitato dalla Federazione Italiana della Caccia e la necessità della sua adozione è stata reiteratamente rimarcata nelle sedi competenti, nella speranza di poter finalmente gestire , prima che prelevare o da ultimo abbattere , specie dannose o in esubero .
La stessa Federcaccia aveva espressamente dichiarato la propria gratuita disponibilità a formare - con criteri democratici e di merito - propri coadiutori nella gestione delle specie problematiche, manifestando piena volontà di collaborazione con la Provincia .
Il bando pubblicato delude profondamente le attese e riserva immotivatamente a pochi la gestione del patrimonio faunistico di tutta la Provincia di Sassari .
Solo 28 potenziali coadiutori residenti esclusivamente nei 14 paesi indicati saranno ammessi al corso.
Di fatto si rende impossibile - per i numeri cosi ridotti- una gestione anche minima del territorio e una risposta alle richieste di intervento e di limitazione dei danni, ripetutamente sollecitata dal mondo agricolo e pastorale
Nessuna motivazione è stata posta a supporto della individuazione dei requisiti di ammissione che pare quanto mai arbitraria e dettata da logiche incomprensibili , senza voler pensar male .
· Certamente non sulla base di un censimento dei danni e degli animali in sovrannumero ;
· certamente non sulla base delle richieste di risarcimento dei danni ;
· certamente non sulla base delle richieste di intervento al fine di limitare i danni;
· certamente non sulla base della superficie del territorio di ciascun comune ( e quindi di un calcolo statistico: tot territorio, tot danni , tot animali da ridurre o meglio da gestire ) ;
· certamente non sulla base della popolazione residente;
· certamente non sulla base della destinazione prevalente del territorio agro silvo pastorale di ciascun comune ( a vocazione orticola o di allevamento allo stato brado per esempio ).
Si perde ancora una volta l’occasione per formare gratuitamente gruppi disinteressati di lavoro legati al territorio da gestire, secondo le severe norme in materia di protezione della fauna che la nostra legislazione prescrive.
Appare pertanto doveroso e necessario rimediare all’infortunio in cui è incorso l’ente pubblico e quindi :
1) consentire il libero accesso alla selezione a tutti i residenti nella Provincia di Sassari , cacciatori e non .
2) indicare il superamento di un esame meritocratico, quale requisito per stilare una graduatoria da cui formare un albo, non limitato numericamente in modo così arbitrario e immotivato , dal quale attingere di volta in volta gli operatori, con la Provincia e il Corpo Forestale nelle diverse fasi di emergenza ambientale .
In caso di mancata sospensione del bando e della rivisitazione dei requisiti di partecipazione appare scontato il ricorso all’autorità giudiziaria da parte di privati e di enti e associazioni di settore per l’annullamento di una selezione fondata su criteri profondamente ingiusti , illogici ma soprattutto immotivati .
Mario Azara
Presidente Federcaccia Sassari
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Depositato al Tar Lazio il ricorso avverso alle decisioni prese dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 gennaio. Per Federcaccia un atto dovuto per un principio di rispetto delle regole e delle competenze delle Regioni, oltre che in difesa della caccia alla migratoria, fatta oggetto di un provvedimento immotivato e senza precedenti
Lo studio legale Bruni-Morbidelli di Firenze ha depositato innanzi al Tar Lazio il ricorso di Federazione Italiana della Caccia per l’annullamento delle delibere con le quali la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto, avvalendosi dell’esercizio del potere sostitutivo, la modifica dei calendari venatori delle regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Liguria, Umbria e Toscana e di tutti gli atti precedenti e conseguenti a tale procedimento con il quale sono stati ridotti i tempi di prelievo per cesena, tordo bottaccio e beccaccia. Un corposo e circostanziato documento giuridico, arricchito da una parte tecnico scientifica curata dall’Ufficio Avifauna Migratoria FIdC.
Ad affiancare la FIdC anche Arci Caccia, ANUUMigratoristi ed Enalcaccia, alle quali si sono uniti alcuni cittadini cacciatori residenti nelle regioni interessate, portatori di un interesse primario e diretto all’annullamento degli atti impugnati che hanno leso il loro diritto di esercitare l’attività venatoria.
Il ricorso vuole essere la manifestazione della ferma difesa di un principio superiore di rispetto delle regole da parte di tutti: ricerca del riconoscimento della validità dei calendari venatori della scorsa stagione, che ha portato da subito Federcaccia a ribadire e difendere l’autonomia costituzionale delle Regioni, al fianco delle quali si è schierata, chiedendo il rispetto delle normative nazionali e internazionali vigenti e delle linee di azione in campo faunistico ambientale stabilite dall’Unione Europea, applicate in tutti gli stati membri e che devono essere garantite anche nella stesura dei prossimi calendari venatori.
Per lo stesso motivo, nel massimo rispetto dei ruoli e delle diverse sensibilità, e senza che questo faccia venire meno gli impegni di collaborazione sottoscritti in altri campi, Federcaccia si dissocia dall’interpretazione di Legambiente in merito alla restrizione del periodo di prelievo di tordo bottaccio, cesena e beccaccia, tre specie in buono stato di conservazione (Birdlife International), trovandola quantomeno affrettata e non suffragata da corrette valutazioni tecnico legali e scientifiche.
Riteniamo che ridurre di dieci giorni i tempi di prelievo di quelle tre specie non sia la risposta corretta dello Stato alla procedura EU Pilot dalla quale ha preso le mosse la vicenda, ma piuttostoimpegnarsi a osservare quanto previsto dall’articolo 12 della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” (Stato di conservazione delle specie, relativa raccolta dati e realizzazione dei piani di gestione delle specie previste dalla Commissione) che vede attualmente l’Italia inadempiente, e per il quale proprio i cacciatori potrebbero dare un significativo, indispensabile, contributo.
Certo è che se non ci sarà da parte del Governo un cambio di approccio alle tematiche dell’ambiente, della fauna e della caccia, non è difficile prevedere alla luce di quanto accaduto che da ora fino alla prossima stagione venatoria si rischia una nuova fase di discussione sui calendari di fronte ai Tar, con il riaccendersi di un conflitto di cui nessuna parte ragionevole sente il bisogno e dalla quale nessuno uscirebbe vincitore.
Confidando in una risposta da parte della giustizia amministrativa che veda riconosciuti i principi di diritto e legalità richiamati, Federcaccia conferma la volontà di difendere tutte le forme di caccia sostenibili praticate nel nostro Paese, in particolare quelle tradizionali alla migratoria, che spesso subiscono in Italia limitazioni superiori rispetto a quanto previsto dalla Direttiva Uccelli e dalla stessa Guida Interpretativa, ovvero quei requisiti tecnico normativi cui si erano adeguate le Regioni per fissare i calendari al 31 gennaio.
Federcaccia da parte sua metterà ancora tutto il suo impegno per giungere a una soluzione definitiva nel rispetto delle regole e con l'apporto della documentazione scientifica necessaria, in forza di quel senso di collaborazione con le Istituzioni che da sempre fa parte della sua cultura e tradizione.
L’auspicio di fronte a tanta fermezza, ma anche aperta disponibilità, è solo quello di avere ascoltatori altrettanto recettivi e aperti al dialogo e al confronto.
Roma, 11 marzo 2015 – Federazione Italiana della Caccia
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Calendario manifestazioni cinofile e tiro 2015
21-22 febbraio 2015 - Samugheo Coppa Italia segugi - singolo – Eliminatoria Provinciale Oristano -
22 febbraio 2015 – Zac Fidc Santa Giusta – Gara amatoriale cani da ferma
7-8 marzo 2015 - Samugheo Coppa Itali segugi - coppie – Eliminatoria Provinciale Oristano
6-7-8- marzo 2015 - Narbolia Semifinale Regionale Coppa Italia cat. MUTE A/B valida anche come prova Fidasc
21-22-28-29 marzo 2015 Zac Sassari Eliminatoria Provinciale Sassari Coppa Italia segugi – singoli e coppie.
22 marzo 2015 – Zac Fidc Santa Giusta Eliminatoria Provinciale Oristano – S.Uberto squadre
11-12 aprile 2015 - Zac Sa Funtanza Sassari – Campionato FIDASC segugi – SINGOLI
12 aprile 2015 - Zac Fidc Santa Giusta – Trofeo Lapi
19 aprile 2015 - loc. da definire Eliminatoria Provinciale Sassari – Trofeo S.Uberto squadre
26 luglio 2015 - Zac Fidc Oristano – Trofeo Città di Oristano
25-26 aprile 2015 - loc. da definire Semifinale Regionale Coppa Italia segugi singoli e coppie
1 maggio 2015 - loc. da definire prov. Oristano – Semifinale Regionale S.Uberto squadre
3 maggio 2015 - prov.Cagliari – Semifinale Regionale Piattello Fossa
2 giugno 2015 – Tav Luogosanto o Tiscali – Semifinale Regionale Piattello Skeet
7 giugno 2015 – Tav Sassari – Semifinale Regionale Percorso Caccia in pedana
21 giugno 2015 – loc. da definire – Memorial Dedola
19 luglio 2015 - loc. da definire - Eliminatoria provinciale Sassari – Trofeo S.Uberto individuale
2 agosto 2015 – loc. da definire – Semifinale Regionale Coppa Italia cani da ferma
26 agosto 2015 – Zac Fidc Santa Giusta – Eliminatoria provinciale individuale – S.Uberto
5 settembre 2015 – loc. da definire – Semifinale Regionale S.Uberto individuale
5 settembre 2015 – loc. da definire – Prova d’Eccellenza valevole per la selezione dei Campionati del
Mondo – S.Uberto
Il calendario verrà integrato non appena le varie Sezioni Provinciali programmeranno le proprie prove
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Ricordiamo che il 1° marzo scade la presentazione del foglio venatorio. Tutti i cacciatori devono presentare presso il proprio comune il foglio entro tale data per evitare la sanzione di 102,00 euro oltre le spese di notifica.
A tal proposito si fa presente che il 1° marzo ha cadenza nella giornata di domenica e quindi è opportuno che la consegna avvenga entro il 28 febbraio.
Tutti i Soci Federcaccia residenti nel Comune di Sassari che intendono avvalersi della collaborazione della Federcaccia per la consegna del foglio del libretto venatorio, dovranno consegnare il suddetto foglio entro il 25 febbraio 2015 presso la sede provinciale della Federcaccia di Sassari sita in viale Umberto, 83/a Il personale della Federcaccia provvederà all’invio dello stesso foglio presso il Comune di Sassari ed al ritiro del nuovo foglio. Dopo tale data e gli interessati dovranno occuparsi personalmente della consegna presso il Comando dei Vigili Urbani di Sassari
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NEL CONFRONTO FRA REGIONI E GOVERNO FEDERCACCIA FORNISCE UN CONTRIBUTO CONCRETO
Un dettagliato e approfondito parere legale che mette in luce le molteplici illegittimità del provvedimento del CDM del 20 gennaio scorso. È quanto FIdC, con la condivisione delle altre AAVV riconosciute, ha fornito alle Regioni in vista dell’incontro del 10 febbraio fra gli Assessori e i Ministri Martina e Galletti
In attesa dell’incontro previsto fra gli Assessori competenti per la caccia delle Regioni Marche, Toscana, Umbria, Veneto, Liguria e Friuli Venezia Giulia e i Ministri Gianluca Galletti e Maurizio Martina in merito alle deliberazioni assunte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri lo scorso 20 gennaio su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di modifica di alcuni calendari venatori regionali con introduzione della chiusura anticipata al 20 gennaio della caccia alla beccaccia, al tordo bottaccio e alla cesena, Federazione Italiana della Caccia, che ha espresso sin da subito il proprio appoggio alle Regioni interessate, non si è limitata alle parole, ma ha provveduto a dare loro un concreto supporto giuridico.
Non solo sgomento, ma anche ferma determinazione di vedere rispettate le regole del rigore scientifico e giuridico che sempre debbono soprintendere all’esercizio dei poteri pubblici: è in questo spirito che su iniziativa della FIdC - alla quale si sono unite in un secondo tempo ANLC, Enalcaccia, ANUUMigratoristi e Arci Caccia - è stato così acquisito un corposo ed estremamente circostanziato parere legale dello Studio Morbidelli - Bruni di Firenze, che pone in evidenza le molteplici illegittimità che inficiano la straordinaria misura inopinatamente adottata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in via d’urgenza, a modifica di imperio di alcuni dei calendari venatori regionali, provvedendo a metterlo a disposizione delle Regioni interessate già dalla scorsa settimana.
Federazione Italiana della caccia e con lei le altre Associazioni Venatorie aderenti auspicano che il documento, le cui argomentazioni appaiono oggettivamente condivisibili, sia di sostegno alle iniziative che le Regioni intenderanno adottare.
È solo con il supporto di scienza e conoscenza, in questo caso giuridica, e non con proclami che parlano alla pancia dei cacciatori ma poco interessano i legislatori, che il mondo venatorio serio e credibile può pensare di vedere riconosciute e applicate le norme che in tutta Europa regolano l’esercizio venatorio nei Paesi dell’Unione, all’insegna della certezza e della inviolabilità del diritto.
Al di là del contenzioso contingente, al riconoscimento della validità di calendari venatori ormai passati, si vuole sottolineare che la posizione di Federcaccia è la ferma difesa di una questione di principio che dovrebbe essere rispettata anche nella stesura dei prossimi calendari venatori. Un principio che vede coinvolta l’autonomia propria delle Regioni in tutti i campi costituzionalmente previsti; il rispetto da parte dello Stato delle normative nazionali e internazionali vigenti, delle regole e delle linee di azione in campo faunistico ambientale stabilite da quell’Unione Europea cui il nostro Paese ha scelto liberamente di aderire.
Roma, 9 febbraio 2015 – Federazione Italiana della Caccia
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NON C’È PEGGIOR CIECO…
Come dice il detto popolare nel caso dei sordi che non vogliono sentire, anche fra i ciechi i peggiori sono quelli che proprio non vogliono vedere. Qualcuno poi, oltre a rifiutarsi di aprire i propri occhi, fa di tutto per buttar fumo anche in quelli del vicino.È quello che fa ancora una volta chi accusa Federcaccia, insieme ad Arci Caccia e ANUUMigratoristi, di aver stretto un patto col nemico. E si sa, per qualcuno un nemico sottomano – associazioni, assessori, politici, ex compagni di strada – serve sempre a giustificare tutta la propria inconsistenza, in casa e fuori…Questa volta, a quasi un anno da quando è stato sottoscritto e dopo che è stato pubblicato e comunicato praticamente ovunque, e soprattutto agli iscritti alle Associazioni firmatarie, qualcuno si è “accorto“ che abbiamo fatto un accordo con Legambiente – non a caso la meno animalista, per non dire l’unica che non lo è, fra le associazioni che si occupano di ambiente – invitando “prontamente” i tesserati delle suddette ad aprire gli occhi e ad abbandonarle immediatamente. Per andare dove è evidente, anche se almeno si è avuto il pudore di non scriverlo apertamente.Che i cacciatori gli occhi li sappiano tenere aperti da soli basta il fatto che al momento di rinnovare la loro fiducia sottoscrivendo la solita tessera lo hanno fatto, essendo bene a conoscenza dell’accordo così sagacemente “scoperto e denunciato” da questi paladini della “purezza venatoria”. Forse perché a chi voleva capire è stato sufficiente leggere, senza fermarsi alla prima riga, quel protocollo di lavoro per rendersi conto che si basa su obbiettivi non solo condivisibili dal mondo venatorio, ma che gli devono essere propri, e che portano una associazione ambientalista di primo piano a parlare di risultati ottenibili attraverso la caccia.Si parla di concreta gestione della fauna, di risolvere il problema dei danni da ungulati, di formazione e valorizzazione di competenze per la valorizzazione del territorio, di creare una banca dati aggiornata sulla fauna e le attività collegate. Questa, per chi non pensa che essere cacciatore sia solo tirare sempre e comunque il grilletto lamentandosi poi di non essere tenuto in considerazione dalla società civile, È PARLARE DI CACCIA. Obbiettivi, soprattutto quelli legati alla raccolta dei dati dei censimenti e degli abbattimenti, che servono a tutto il mondo venatorio italiano, a chi è d’accordo e a chi non è d’accordo con questa collaborazione, per recuperare il ritardo del Paese in questo settore, che continua a soffrire di conflittualità e crisi.Tutto il resto è fumo negli occhi e propaganda stantia.Nessun accordo col nemico, nessuna connivenza con chi vorrebbe far chiudere la caccia, nessun compromesso a difesa della seggiola, accessorio di arredamento che non guida le scelte e le linee di azione dei dirigenti di Federcaccia.Piuttosto un progetto molto pratico e concreto, che non vuol dire abdicare, né da una parte né dall’altra alle proprie idee o posizioni, ma trovare un terreno comune indispensabile ad entrambi, sul quale dialogare e far capire le proprie ragioni.Per questo si può lavorare con Legambiente e contemporaneamente difendere, ragionando con i dati e non con l’ideologia, le date di chiusura e di apertura alle diverse specie. Gestire il territorio e insieme chiedere calendari redatti nel rispetto delle normative italiane e internazionali che non cedano un giorno fra quelli consentiti. Magari accompagnando le proprie richieste proprio con i dati frutto di una collaborazione presentata come tradimento da chi ha bisogno di un nemico qualsiasi per esistere e non scomparire nel nulla di quel che ha, malgrado mille promesse, realizzato. La caccia ha bisogno di persone disposte a discutere e ragionare. Di nemici ideologicamente ciechi ne ha già troppi fra gli animalisti, che son ben altra cosa. E purtroppo un po’ anche fra i cacciatori. O meglio, fra quelli che credono di esserlo.
Roma, 6 febbraio 2015 - Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia
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In vista del prossimo corso per aspiranti giudici federali per cani da seguita, la Sezione Provinciale di Sassari intende organizzare un incontro fra tutti i Soci interessati, al fine di evidenziare i 5 aspiranti richiesti per ogni sezione provinciale da presentare al corso regionale previsto nel mese di marzo 2015.Pertanto i soci interessati dovranno comunicare la propria disponibilità entro il 15 febbraio 2015 alla sede provinciale di Sassari.
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La Sezione Comunale della Federcaccia di Sassari, informa che riprenderà il Corso di Educazione Faunistico Venatoria che si terrà in Sassari Viale Umberto, 83/a.
Il corso è aperto a tutti i simpatizzanti e non.
Gli argomenti trattati, propedeutici per il conseguimento della abilitazione venatoria, riguardano la fauna, la balistica, la cinologia, l'ambiente, l'ecologia e le norme relative.
Chiunque fosse interessato potrà iscriversi chiamando al numero 079.231630 o recandosi personalmente presso la sede sociale di viale Umberto 83/a.
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INFORMIAMO CHE E’ STATO RIPRISTINATO IL RILASCIO DEL CERTIFICATO MEDICO PER IL RINNOVO DEL PORTO D’ARMI DA PARTE DEI MEDICI MILITARI ANCHE FUORI SEDE, OLTRE NATURALMENTE, A QUELLI RILASCIATI DAI DISTRETTI SANITARI DELLE ASL.QUANTO SOPRA VIENE DESUNTO DALLA CIRCOLARE MINISTERIALE DERIVANTE DALLA SENTENZA DEL T.A.R DEL LAZIO DEL 22 DICEMBRE 2014.
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BLOCCO ALLA CACCIA DI ALCUNE SPECIE DI UCCELLI SELVATICIDa oggi non sarà più possibile cacciare il tordo bottaccio, la cesena e la beccaccia in tutto il territorio nazionale. La Commissione europea ha infatti contestato la violazione della direttiva 2009/147/CE in materia di conservazione degli uccelli selvatici, che vieta la caccia nei periodi di nidificazione e riproduzione. Tenuto conto che già nella seconda decade di gennaio è in corso la cosiddetta “migrazione pre-nuziale” che precede la nidificazione e considerato che in numerose regioni italiane risulta a tutt’oggi possibile cacciare queste specie migratrici fino al 31 gennaio, il Ministero dell’ambiente ha già da tempo sollecitato le regioni ad adeguarsi i tempi richiesti dall’Unione europea ma non tutte le regioni hanno dato seguito al sollecito. Per questo motivo , su proposta del Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’esercizio del potere sostitutivo previsto dall’articolo 8, comma 4, della legge 5 giugno 2003, n. 131, nei confronti delle regioni Liguria, Toscana, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Marche, disponendo la modifica del calendario venatorio e la chiusura della caccia per le specie tordo bottaccio, cesena e beccaccia a partire dal 20 gennaio 2015.
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Il calendario verrà integrato non appena le varie Sezioni Provinciali programmeranno le proprie prove
6-7-8- marzo 2015 loc. da definire Semifinale Regionale Coppa Italia cat. MUTE A e B
21-22-28-29 marzo 2015 Zac Sassari Eliminatoria Provinciale Sassari Coppa Italia segugi – singoli e coppie
19 aprile 2015 loc. da definire – Eliminatoria Provinciale Sassari – Trofeo S.Uberto squadre
25-26 aprile 2015 loc. da definire – Semifinale Regionale Coppa Italia segugi singoli e coppie
1 maggio 2015 prov. Oristano – Semifinale Regionale S.Uberto squadre
21 giugno 2015 – loc. da definire – Memorial Dedola
19 luglio 2015 loc. da definire - Eliminatoria provinciale Sassari – Trofeo S.Uberto individuale
2 agosto 2015 – loc. da definire – Semifinale Regionale Coppa Italia cani da ferma
5 settembre 2015 – loc. da definire – Semifinale Regionale S.Uberto individuale
5 settembre 2015 – loc. da definire – Prova d’Eccellenza valevole per la selezione dei Campionati del Mondo – S.Uberto
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Federcaccia Sardegna in ordine alla riunione del Comitato Regionale Faunistico dell’8 gennaio 2015 comunica quante segue:
1) Nonostante le tempestive richieste di convocazione urgente del Comitato di cui sopra - in qualità di organo consultivo e deliberante in materia di esercizio dell’attività venatoria in Sardegna - al fine di apportare le dovute modifiche al calendario venatorio approvato nel mese di Luglio 2014, solo in data 8 Gennaio 2015 , l’Assessore competente provvedeva alla fissazione della riunione, peraltro con ordine del giorno limitato alla presentazione dello studio Anthus, relativo alla migrazione pre nuziale di alcune specie di interesse venatorio .2) Durante la medesima riunione, l’Ufficio dell’Assessore impediva di fatto ogni votazione sulle proposte di modifica del calendario in relazione alla prosecuzione della caccia al tordo bottaccio, agli anatidi e al cinghiale fino al 29 Gennaio, con la motivazione che ogni variazione del calendario stesso sarebbe dovuta comunque passare attraverso il parere dell’ISPRA e che i tempi tecnici di redazione delle modifiche e della stesura del medesimo parere , non avrebbero in ogni caso consentito l’esercizio venatorio nel corrente mese di Gennaio .3) A prescindere dal contenuto della relazione Anthus – peraltro sostanzialmente conforme alle conclusioni sulla migrazione forniti dalla Federcaccia in sede di prima stesura del calendario – che da sola avrebbe fornito le indicazioni per la prosecuzione dell’attività venatoria ( con la decade di sovrapposizione ) per le specie di cui sopra, deve purtroppo essere rimarcata la totale assenza di volontà politica di porre rimedio alla incongruenza e illogicità, più volte evidenziata, del calendario venatorio 2014/15. Principi da noi suggeriti ed espressi nel decreto assessoriale di emanazione del calendario precedente e che dovevano costituire linee guida per la formazione dei nuovi calendari, cosa che non è avvenuta.4) Nonostante le univoche richieste pervenute dalle associazioni venatorie , ribadite con forza nella riunione dell’8 gennaio 2015 , la Regione ha tradito le legittime aspettative di ottenere un adeguamento del calendario al dettato della legge 157/92 e comunque a quello di altre regioni della penisola, dove la attività venatoria verrà esercitata alle specie di cui sopra , per tre giorni alla settimana, fino al 31 gennaio .5) La mancata modifica dimostra anche il disinteresse politico alle giuste rimostranze, oltre che dalla nostra categoria, a quelle degli agricoltori per i mancati auspicati interventi che avrebbero potuto incidere positivamente per evitare i danni prodotti da alcune specie alla colture.6) Infine, in una stagione venatoria ingiustamente limitata per le specie di maggiore interesse, compreso il cinghiale, del cui prelievo avevamo richiesto l’estensione nella nota inviata all’Assessore, il quale aveva rinviato alla competenza del nominando Comitato, non si possono dimenticare i danni prodotti da quanto sopra all’economia.7) Federcaccia auspica e richiede che il prossimo calendario venatorio venga regolamentato con istruttoria che coinvolga tutti i componenti del Comitato, giacché è profondamente ingiusto ed illegittimo che chi essendo per legge l’autore dello strumento regolamentare non venga coinvolto nella formazione dello stesso ab initio in modo da realizzare un calendario con caratteristiche di contenuti che costituisca un riferimento serio e costante per tutti e non soggetto ad avvicendamenti politico amministrativi. Quest’anno non vi sono stati gli spazi temporali anche per l’avvicendamento dei Comitati, ma se per il futuro, quanto detto sopra non avvenisse, Federcaccia di riserva il diritto di critica e di impugnazione.
Franco Sciarra
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Il Consiglio Regionale di Federcaccia Sardegna riunitosi il 22.12.2014 in Sassari, in ordine al calendario venatorio vigente, precisa:
in data 14 ottobre 2014 il sottoscritto ricordava all’On. Assessore alla Difesa dell’ambiente l’impegno della stessa a rivedere il calendario venatorio corrente, dopo la trasmissione dei dati definitivi Anthus, impegno assunto su richiesta del sottoscritto per Federcaccia e delle altre associazioni venatorie presenti in Comitato Regionale Faunistico.
L’Assessore rispondeva correttamente rinviando alla nomina del nuovo CRF.
In data 23.12.14 il sottoscritto reiterava la richiesta all’On. Assessore, sempre per iscritto, essendo ormai i tempi strettissimi rispetto al termine della caccia al tordo bottaccio (8.1.2015) ed essendo stato nominato il nuovo Comitato Regionale Faunistico.
Si rileva al riguardo come la data di convocazione di quest’ultimo fissata per l’ 8 gennaio sia oggettivamente tardiva, dati gli eventuali adempimenti necessari in caso di modifiche al calendario.
E’ superfluo confermare che Federcaccia farà come sempre quanto possibile per ottenere, a seconda delle circostanze in relazione all’autonomia dell’espressione di volontà dei componenti del Comitato, l’optimum del calendario, come avvenuto ad esempio nel precedente calendario 2013-2014, in cui i principi da noi suggeriti sono stati espressi nel decreto assessoriale di emanazione e dovevano costituire linee guida per la formazione dei nuovi calendari, cosa che non è avvenuta.
Si coglie l’occasione per affermare che Federcaccia, sia in campo nazionale che regionale, persegue l’obiettivo dell’unità delle associazioni venatorie, che però non può prescindere da limiti sulla correttezza di comportamento delle stesse nel rispetto della collegialità.
E’ ovvio che tale unità costituirebbe una base di consultazione costruttiva al fine di superare barriere anche ideologiche che sono di ostacolo al miglior legittimo svolgimento della nostra attività venatoria.
Franco Sciarra